Dopo aver raggiunto lo storico accordo di Ginevra sul programma nucleare iraniano, gli Stati Uniti chiedono ''rispettosamente'' l'aiuto di Teheran per ottenere la liberazione di Robert Levinson, un ex agente dell'Fbi scomparso durante un viaggio a Kish, in Iran, il 9 marzo 2007. In una nota la Casa Bianca ribadisce oggi ''l'impegno del governo degli Stati Uniti a localizzare il signor Levinson e a riportarlo in buona salute a casa, dalla sua famiglia e dai suoi amici'' e per questo ''diamo il benvenuto all'assistenza dei nostri partner internazionali in questa indagine e chiediamo rispettosamente al governo della Repubblica Islamica dell'Iran di assisterci nel garantire la salute, la sicurezza e il ritorno del signor Levinson''. Levinson non da' notizie di se' dal 2010, quando la famiglia ricevette un video nel quale si lo si vede smagrito e tenuto in ostaggio da sconosciuti, che implora Washington di aiutarlo. ''Vi prego, portatemi a casa'', diceva nel filmato, spiegando che sino a quel momento era stato trattato bene, ma che la sua salute non era buona e gli mancavano le medicine per il diabete. Suo figlio Dan, in una lettera aperta pubblicata dal Washington Post, ha sottolineato che ieri Levinson e' diventato ''l'ostaggio americano detenuto piu' a lungo nella storia americana'', superando l'ex bureau-chief della Ap di Beirut Terry Anderson, che e' rimasto prigioniero per 2.454 giorni.
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