I venti di guerra tornano a soffiare tra Corea del Nord e Stati Uniti. L'ultima mossa di Pyongyang è stata l'anticipazione di progetti per nuovi razzi durante una visita di Kim Jong-Un a un impianto che produce motori per il programma missilistico nazionale. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa nazionale, citata dall'Ansa, il leader nordcoreano ha esortato i lavoratori ad aumentare la produzione.
E si scatenano le contromosse e le ripercussioni parallele. L'amministrazione Usa ha bloccato all'Egitto 96milioni di dollari di aiuti e 195 milioni di dollari di fondi militari. Motivazione: la carenza di progressi nei diritti umani e le buone relazioni del Paese con la Corea del Nord.
Nel mirino degli Stati Uniti anche Russia e Cina, con l'annuncio, diverse ore fa, di sanzioni ad aziende a causa dei rapporti con Pyongyang. “Gli Usa devono correggere immediatamente il loro errore”, ha replicato Pechino alla decisione. “Stiamo lavorando a misure di ritorsione che sono inevitabili in questa situazione”, ha affermato il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, in risposta alla decisione di colpire imprese e individui.
Mentre una possibile guerra torna sullo sfondo, la cancelliera tedesca Angela Merkel annuncia che la Germania non sarebbe automaticamente a fianco degli Usa. Il compito di mediare con il Paese asiatico, ha sottolineato Merkel, spetta all'Europa e non alla Germania.
Mauro Torresi
E si scatenano le contromosse e le ripercussioni parallele. L'amministrazione Usa ha bloccato all'Egitto 96milioni di dollari di aiuti e 195 milioni di dollari di fondi militari. Motivazione: la carenza di progressi nei diritti umani e le buone relazioni del Paese con la Corea del Nord.
Nel mirino degli Stati Uniti anche Russia e Cina, con l'annuncio, diverse ore fa, di sanzioni ad aziende a causa dei rapporti con Pyongyang. “Gli Usa devono correggere immediatamente il loro errore”, ha replicato Pechino alla decisione. “Stiamo lavorando a misure di ritorsione che sono inevitabili in questa situazione”, ha affermato il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, in risposta alla decisione di colpire imprese e individui.
Mentre una possibile guerra torna sullo sfondo, la cancelliera tedesca Angela Merkel annuncia che la Germania non sarebbe automaticamente a fianco degli Usa. Il compito di mediare con il Paese asiatico, ha sottolineato Merkel, spetta all'Europa e non alla Germania.
Mauro Torresi
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