Divergono le interpretazioni della Guardia di Finanza e del legale di Fabrizio Albani sull’entità degli interessi applicati sui prestiti e quindi sulle accuse di usura e di tentata estorsione. Il sammarinese, arrestato nei giorni scorsi a Rimini, è accusato di aver prestato la somma di 25mila euro ad un immobiliarista riminese, chiedendone la restituzione con tre assegni postadatati per un totale di 36 mila euro. Un tasso per le fiamme gialle che supera il 61% all’anno. “Il rapporto è più complesso - spiega l’avvocato Luca Greco, che difende Albani - nell’operazione vanno calcolate spese bancarie e spese fiscali oltre ad un rapporto di consulenza professionale. Riteniamo – aggiunge – di aver fornito elementi utili a riconsiderare la portata della contestazione”. Il giudice per le indagini preliminari ha sentito Fabrizio Albani. Un interrogatorio durato oltre un’ora, nel quale l’imputato ha confermato il prestito e avrebbe fornito una documentazione che, a suo parere, proverebbe la regolarità dei tassi applicati. Non la pensano così le Fiamme Gialle riminesi che verificati i movimenti bancari contestano l’attività finanziaria abusiva, l’usura e la tentata estorsione. La Guardia di Finanza evidenzia pressioni e minacce di morte esercitate dal sammarinese. L’avvocato Greco fa sapere che il suo cliente non ha mai parlato direttamente con l’immobiliarista riminese, ma sempre attraverso un mediatore e si dice convinto che dopo le accuse di usura potranno anche cadere quelle di tentata estorsione. Il legale di Albani ha intenzione di chiedere una perizia contabile. “Rispettiamo - conclude - l’indagine della Guardia di Finanza ma riteniamo che la vicenda meriti un ulteriore e doveroso approfondimento”.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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