“Il web deve restare gratuito”: la pensano così 3 italiani su 4. E’ uno dei dati che emerge dal Rapporto sulla comunicazione Censis-Ucsi, e che alimenta il dibattito aperto da tempo nel mondo dell’editoria, che cerca nuove strategie per affrontare la recessione. Chi è disposto a spendere denaro, per internet, è in netta minoranza. Secondo il 15% degli intervistati “è giusto pagare i contenuti di qualità per non sottrarre risorse alla professionalità”; per un altro 10% “la libertà di espressione dipende anche dai bilanci degli editori; per cui è necessario che l’informazione in rete sia remunerata”. “Ma ci sono gli introiti pubblicitari - risponde la maggioranza degli internauti - e poi la forza del web sta proprio nella gratuità”. Secondo gli esperti del Censis siamo in una situazione di sgretolamento rispetto alla cultura dei media, a cui siamo abituati. Internet non avrebbe fatto lo sgambetto ai tradizionali canali informativi, semplicemente li avrebbe integrati, entrando nella vita di tutti noi. “I giovani - afferma Giuseppe Roma, direttore dell’istituto di ricerca socioeconomica - stanno cambiando le funzioni e le organizzazioni dei media, e anche i palinsesti se li fanno da soli”.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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