“I vaccini funzionano”; già dallo slogan – scelto quest'anno per la settimana europea dell'immunizzazione – si capisce quale sia il vero fronte caldo, per la comunità scientifica: quello dell'informazione. Perché lo scetticismo cresce; e questa – ricordano i vertici dell'Organizzazione Mondiale della Sanità – è una seria minaccia per la salute pubblica. Una sfiducia causata, forse, dalle azioni a volte spregiudicate delle multinazionali del farmaco; resta il fatto – tuttavia – che negli ultimi 60 anni i vaccini hanno salvato più vite di bambini rispetto a qualsiasi altro intervento medico. Il morbillo – per fare un esempio – causava una media di 2,6 milioni di morti all'anno, prima della vaccinazione su larga scala. “Per avere successo”, però - avvertono Ue ed Oms - “i programmi di immunizzazione richiedono l'impegno e il sostegno di tutta la comunità”. E proprio questi fattori, oggi, sono in discussione. Quasi 650.000, dei 10,7 milioni di bambini nati ogni anno nella regione europea, non completano il ciclo vaccinale delle tre dosi di difterite, tetano e pertosse nel primo anno di vita. In Italia si cerca di correre ai ripari, e in questi giorni alcuni esperti della Società di Pediatria sono disponibili per fornire telefonicamente informazioni utili alle famiglie. Anche sul Titano è considerato prioritario alzare la copertura vaccinale, da qui l'istituzione di un gruppo di lavoro permanente. I dati relativi ai nati nel 2014 – rilevati entro la fine del 2016 - mostrano un tasso leggermente in crescita, rispetto all'anno precedente. Ma occorre insistere nell'opera di sensibilizzazione. Nel pomeriggio – in Ospedale – un corso di aggiornamento, per gli operatori sanitari, su questo tema. Aperto a tutta la cittadinanza, invece, l'evento di questa sera, alla sala Montelupo di Domagnano, dal titolo “vaccini e vaccinazioni”
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