Tanto si è detto in questi giorni sull'obbligatorietà o meno dei vaccini anticovid. Ne ha discusso anche il Consiglio sulla scia delle forti dichiarazioni del Segretario alla Sanità che hanno destato scalpore fuori e dentro i confini. La minaccia di cure a pagamento per chi dovesse rifiutare la profilassi, ha fatto sobbalzare anche colleghi di maggioranza, raccogliendo però il consenso di quanti temono una risposta fiacca alla campagna vaccinale in un momento in cui serve, al contrario, una somministrazione capillare. Su tempi, dosi, e piano vaccinale si è occupato ieri sera Viceversa.
Nell'occasione Ciavatta ha mantenuto un approccio rigoroso nei confronti dei no vax, ribadendo la sua proposta con convinzione. “Non mi illudo – dice – che la politica abbia coraggio, ma quando si deve fare una cosa per la salute pubblica credo che la si debba fare a prescindere che sia popolare o meno”. Per vincere indecisioni e timori – afferma il consigliere di RF e primario di ostetricia Miriam Farinelli – serve una buona campagna di comunicazione.
La cosa migliore, per il virologo Fabrizio Pregliasco, sarebbe un'adesione volontaria, ma la difficoltà di raggiungere una copertura vaccinale "impone scelte politiche forti" come, appunto, il vaccino obbligatorio, considerando che “quando non c'è salute non c'è neanche economia” (vedi l'estratto in videogallery).