Nome in codice Ceres. Nelle ordinazioni telefoniche si mutuava così il marchio di una nota birra: una dose, una bottiglia. Era la parola d’ordine che permetteva l’acquisto di consistenti partite di droga, perlopiù cocaina e hascisc. L’operazione che porta lo stesso nome, ha permesso di disarticolare un vasto traffico di sostanze stupefacenti ed individuare due grandi canali di rifornimento: uno a Rimini, l’altro tra Modena Milano e Firenze. In manette 19 persone, 13 italiani. gli altri stranieri (bulgari e albanesi) perlopiù incensurati, spesso di buona famiglia. Tre di loro, Angelo Zupo, Massimo Leoni e Alberto Legnani avevano contatti con personaggi della criminalità lombarda ed erano in grado di commerciare, anche due volte al mese, partite consistenti di cocaina, nell'ordine di 500-600 grammi alla volta. All’epoca dei fatti, le indagini sono iniziate nel 2008, gli spacciatori erano poco più che ventenni e talvolta diventavano- in caso di insolvenze - anche aguzzini dei loro clienti e coetanei, spesso minorenni. Una operazione lunga, complessa, delicata, che ha portato al sequestro di 581 grammi di cocaina e 2.600 di hascisc. All’alba di oggi la fase operativa: 100 carabinieri, con l’ausilio di elicotteri e unità cinefile, hanno eseguito gli arresti. E per gli agguerriti ed insospettabili ‘pusher di buona famiglia’ si sono aperte le porte del carcere.
Sara Bucci
Sara Bucci
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