Segno positivo, molto positivo a San Marino come ovunque, quando la politica dà e si dà delle scadenze. Purtroppo non capita spesso anzi diciamo che capita raramente. Quindi è doveroso riconoscere a Teodoro Lonfernini, nella sua responsabilità di Segretario di Stato al Turismo, in accordo con gli altri due Segretari competenti, Fiorini per la Comunicazione e Belluzzi per l'Informazione, avere annunciato che entro giugno prossimo sarà definito il progetto per la liberazione del Kursaal - e per chi scrive - dal Kursaal.
Sarà pure un caso, ma resta per inciso il fatto che i tre Segretari messi tutti insieme superano di poco il secolo di età complessivo. I giovani hanno sempre fretta e in questo caso c'è da dire "meno male".
Infatti solo ragioni totalmente estranee alla logica potevano immaginare di insediare a suo tempo, in una opera architettonica come il Kursaal, non solo la Gendarmeria ma persino un insediamento industriale, quale a tutti gli effetti è la Radiotelevisione di Stato.
I limiti sono evidenti e più volte segnalati nelle sedi opportune da questa Direzione Generale e, cosa da non sottovalutare assolutamente, ci sono margini per la stessa sicurezza di chi lavora e di chi frequenta come ospite Rtv. Il che non fa dormire tranquillo chi scrive anche per la possibilità, poco affascinante per diverse motivazioni, di dover dividere la cella con il Presidente della Rtv, in quanto responsabili penalmente di quel che potrebbe succedere in deprecabili casi di emergenza.
Lo spazio nel Kursaal infatti è insufficiente, le strutture inadeguate, le vie di fuga fortemente compromesse, i parcheggi assolutamente ingestibili. Tutto questo è comunque e già da tempo acclarato. A ciò si aggiunga che lo stesso Congresso di Stato insiste per un trasferimento rapido e risolutivo della Rtv e della Gendarmeria, in modo da poter recuperare per usi più idonei un palazzo storico come il Kursaal e il quadro è completo e in cerca di una soluzione.
Però, poichè non basta segnalare un problema se non si cerca di proporre a chi di dovere al tempo stesso una rosa di soluzioni - vediamo quali soluzioni valide e credibili si potrebbero mettere a disposizioni del Congresso di Stato che è unico e solo soggetto titolato a scegliere, decidere e concludere la pratica.
Le principali soluzioni, a mio modo di vedere (avendo già avuto esperienze del genere in Rai, esperienze che ricordo ancora come un piacevole incubo), potrebbero essere due. Per la prima, si può immaginare la costruzione ad hoc di una grande opera, una sorta di torre delle comunicazioni, dopo aver proceduto alla identificazione di una area che sia vicina alla principale arteria stradale del Paese, che sia di immagine e che si collochi alla avanguardia europea per strutture e tecnologie. Le tecnologie sono di fatto già acquisite da Rtv ma sono proprio gli spazi in cui collocarle il problema reale e urgente.
Nello stesso edificio potrebbero persino trovare posto, se lo si ritenesse opportuno, anche la Gendarmeria e le altre realtà legate alla sicurezza, insediate oggi al Kursaal. Si tratterebbe dunque di una grande opera, di respiro e di immagine europea, che potrebbe rimettere in moto una economia interna che ha un bisogno disperato di nuovi grandi progetti e al tempo stesso del rilancio di una immagine rinnovata.
L'aspetto economico è certamente prioritario ma oggi le aziende del settore, ferite gravemente dalla crisi, hanno tutto l'interesse a favorire mutui pluriennali e permute con altre proprietà della Eccellentissima Camera, ovviamente dopo accurata e trasparente valutazione.
Si potrebbe fare, si può fare, forse si dovrebbe fare e sarebbe un segnale forte al Paese, una scelta che sicuramente aiuterebbe a rimettere in moto un mondo del lavoro che sembra essere collassato.
C'è poi una seconda ipotesi meno ambiziosa ma certamente di gran lunga migliore della location attuale (cosa peraltro non complessa) cioè quella di trasferirsi in una struttura già esistente, che risponda tecnicamente a quanto richiesto. Esistono realtà del genere già monitorate e verificate peraltro, in modo da poter essere quanto più concreti e operativi possibile, una volta si fosse deciso di affrontare una volta per tutte un problema
È chiaro che in questo caso sia il costo che la tempistica sarebbero notevolmente ridotti, il che non è poco, anche se verrebbe meno quell'effetto traino che potrebbe appunto dare una costruzione ex novo.
Materia per decidere dunque ce ne sarebbe. Una buona impresa è in grado di garantire in circa dodici mesi la costruzione, ove si decidesse per una soluzione di avanguardia e definitiva. Con un immobile adeguato grosso modo già pronto, come si diceva , tempo e denaro sarebbero più semplici.
Altre idee in merito non ho dubbio che sarebbero le benvenute e contribuirebbero sicuramente alla risoluzione del problema. L'importante è cominciare a parlarne anche per non lasciare soli coloro che alla fine dovranno decidere. Giugno è domani.
Di sicuro infatti oggi c'è solo che il caso Kursaal è urgente, estremamente urgente, e la sua soluzione non può prescindere da trasparenza, coraggio, lungimiranza e appunto urgenza.
Sarà pure un caso, ma resta per inciso il fatto che i tre Segretari messi tutti insieme superano di poco il secolo di età complessivo. I giovani hanno sempre fretta e in questo caso c'è da dire "meno male".
Infatti solo ragioni totalmente estranee alla logica potevano immaginare di insediare a suo tempo, in una opera architettonica come il Kursaal, non solo la Gendarmeria ma persino un insediamento industriale, quale a tutti gli effetti è la Radiotelevisione di Stato.
I limiti sono evidenti e più volte segnalati nelle sedi opportune da questa Direzione Generale e, cosa da non sottovalutare assolutamente, ci sono margini per la stessa sicurezza di chi lavora e di chi frequenta come ospite Rtv. Il che non fa dormire tranquillo chi scrive anche per la possibilità, poco affascinante per diverse motivazioni, di dover dividere la cella con il Presidente della Rtv, in quanto responsabili penalmente di quel che potrebbe succedere in deprecabili casi di emergenza.
Lo spazio nel Kursaal infatti è insufficiente, le strutture inadeguate, le vie di fuga fortemente compromesse, i parcheggi assolutamente ingestibili. Tutto questo è comunque e già da tempo acclarato. A ciò si aggiunga che lo stesso Congresso di Stato insiste per un trasferimento rapido e risolutivo della Rtv e della Gendarmeria, in modo da poter recuperare per usi più idonei un palazzo storico come il Kursaal e il quadro è completo e in cerca di una soluzione.
Però, poichè non basta segnalare un problema se non si cerca di proporre a chi di dovere al tempo stesso una rosa di soluzioni - vediamo quali soluzioni valide e credibili si potrebbero mettere a disposizioni del Congresso di Stato che è unico e solo soggetto titolato a scegliere, decidere e concludere la pratica.
Le principali soluzioni, a mio modo di vedere (avendo già avuto esperienze del genere in Rai, esperienze che ricordo ancora come un piacevole incubo), potrebbero essere due. Per la prima, si può immaginare la costruzione ad hoc di una grande opera, una sorta di torre delle comunicazioni, dopo aver proceduto alla identificazione di una area che sia vicina alla principale arteria stradale del Paese, che sia di immagine e che si collochi alla avanguardia europea per strutture e tecnologie. Le tecnologie sono di fatto già acquisite da Rtv ma sono proprio gli spazi in cui collocarle il problema reale e urgente.
Nello stesso edificio potrebbero persino trovare posto, se lo si ritenesse opportuno, anche la Gendarmeria e le altre realtà legate alla sicurezza, insediate oggi al Kursaal. Si tratterebbe dunque di una grande opera, di respiro e di immagine europea, che potrebbe rimettere in moto una economia interna che ha un bisogno disperato di nuovi grandi progetti e al tempo stesso del rilancio di una immagine rinnovata.
L'aspetto economico è certamente prioritario ma oggi le aziende del settore, ferite gravemente dalla crisi, hanno tutto l'interesse a favorire mutui pluriennali e permute con altre proprietà della Eccellentissima Camera, ovviamente dopo accurata e trasparente valutazione.
Si potrebbe fare, si può fare, forse si dovrebbe fare e sarebbe un segnale forte al Paese, una scelta che sicuramente aiuterebbe a rimettere in moto un mondo del lavoro che sembra essere collassato.
C'è poi una seconda ipotesi meno ambiziosa ma certamente di gran lunga migliore della location attuale (cosa peraltro non complessa) cioè quella di trasferirsi in una struttura già esistente, che risponda tecnicamente a quanto richiesto. Esistono realtà del genere già monitorate e verificate peraltro, in modo da poter essere quanto più concreti e operativi possibile, una volta si fosse deciso di affrontare una volta per tutte un problema
È chiaro che in questo caso sia il costo che la tempistica sarebbero notevolmente ridotti, il che non è poco, anche se verrebbe meno quell'effetto traino che potrebbe appunto dare una costruzione ex novo.
Materia per decidere dunque ce ne sarebbe. Una buona impresa è in grado di garantire in circa dodici mesi la costruzione, ove si decidesse per una soluzione di avanguardia e definitiva. Con un immobile adeguato grosso modo già pronto, come si diceva , tempo e denaro sarebbero più semplici.
Altre idee in merito non ho dubbio che sarebbero le benvenute e contribuirebbero sicuramente alla risoluzione del problema. L'importante è cominciare a parlarne anche per non lasciare soli coloro che alla fine dovranno decidere. Giugno è domani.
Di sicuro infatti oggi c'è solo che il caso Kursaal è urgente, estremamente urgente, e la sua soluzione non può prescindere da trasparenza, coraggio, lungimiranza e appunto urgenza.
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