Due abitazioni colpite nel giro di poche ore da ordigni esplosivi, due sedi di società: sul Titano la Fay Resarch, a Rimini la Braschi e Cevoli. Un nome legato ai due immobili: Giampaolo Corabi, commercialista riminese. Gendarmeria e Questura di Rimini si muovono per cercare di capire il legame tra i due episodi e il ruolo del commercialista. Corabi non risulta residente né a Rimini, né sul Titano dove – garantisce la Gendarmeria – non ha mai fatto richiesta di permesso di soggiorno”. Poi la villa di Cailungo: una casa in ristrutturazione, un immobile che risulterebbe affittato – nessun passaggio di proprietà registrato o atto di vendita esistente – da Mike Bruschi e che sarebbe sede della commissionaria Fay Research. Eppure nessun permesso lega il nome della finanziaria a quell’immobile: nessuna richiesta inoltrata al Consiglio dei XII, organo che autorizza l’intestazione di immobili a società. Non solo, per prassi il Consiglio dei XII nega autorizzazioni su edifici tipo residenziale a meno che non si tratti di società immobiliari. Sono dunque ancora molti i contorni da chiarire per una situazione definita dal Segretario di Stato agli Esteri Berardi – sì estranea a San Marino, ma che comunque desta preoccupazione.
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