L’Emilia Romagna in vetrina al Vinitaly, con 130 cantine rappresentate. È una regione in cui il settore enologico è in salute e crescita. E che punta sempre di più sulla qualità, con investimenti ingenti: la Regione ha impegnato per il 2013 sette milioni di euro nel settore (nel 2009 erano appena 2,8), e il 2012 s’è chiuso con un +35% della produzione lorda vendibile e un +40% dei prezzi medi all’ingrosso. Ma il dato più importante è la costante crescita dell’esportazione: +15%, con il Lambrusco, sempre più trendy in Germania e Stati Uniti, che conquista la palma di vino più venduto in Italia. Se si parla di etichette di qualità, a fare da traino è la Romagna, e le eccellenze delle sue colline. Soprattutto il Sangiovese, ormai vitigno maturo e ai livelli dei gemelli toscani.
Il fatturato dello spumante italiano all'estero ha raggiunto nel 2012 il massimo storico di 624 milioni di euro, per effetto di una crescita record del 14%, il triplo rispetto all'intero settore vitivinicolo aumentato del 5%. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti, diffusa al Vinitaly di Verona. Lo spumante italiano è dunque il vero traino del Made in Italy nel mondo, dove si evidenzia una crescita sia in valore (+14%) che in volume (+2%), a differenza del vino, che vede tagliate di ben il 10% il numero di bottiglie esportate.
Il fatturato dello spumante italiano all'estero ha raggiunto nel 2012 il massimo storico di 624 milioni di euro, per effetto di una crescita record del 14%, il triplo rispetto all'intero settore vitivinicolo aumentato del 5%. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti, diffusa al Vinitaly di Verona. Lo spumante italiano è dunque il vero traino del Made in Italy nel mondo, dove si evidenzia una crescita sia in valore (+14%) che in volume (+2%), a differenza del vino, che vede tagliate di ben il 10% il numero di bottiglie esportate.
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