271 le donne che hanno chiesto aiuto, 102 si sono rivolte ai pronto soccorso e ai pronto intervento, 169 quelle prese in carico dalla rete Dafne, il progetto dell’Usl di Rimini contro la violenza alle donne.Questi i dati allarmanti diffusi dall’azienda dell’Unita sanitaria locale di Rimini.
Un dato in costante aumento, anche per effetto di un maggior coraggio delle donne nel denunciare il grave fenomeno.
Nel 2005 infatti erano state appena 63 le donne che si erano rivolte al Dafne, 136 l’anno successivo e 193 nel 2007.
Analizzando i dati si scopre che le denuncianti sono equamente divise tra italiane e straniere. Tra queste ultime prevalgono russe, marocchine, albanesi ed ucraine.
Diverse le tipologie di violenza esercitate dagli uomini. Tra i 169 casi presi in carico dalla rete Dafne, prevale quella fisica-psicologica con 51, seguita da quella fisica-economica con 32.
Di solito la violenza si consuma tra le mura domestiche, su 155 episodi presi in considerazione ben 121 si verificano con partner e coniuge. 34 con l’ex compagno.
Nel 2008, trenta le donne che hanno subito maltrattamenti in stato interessante.Di queste due, non sono riuscite a portare a termine la gravidanza, mentre nove hanno deciso per l’interruzione volontaria.
Depressione e attacchi di panico, questi gli effetti sulla salute delle donne che hanno subito violenza.
Gli obiettivi del progetto Dafne per il 2009 sono la formazione degli operatori di rete e il coinvolgimento del Ministero delle Pari Opportunità, con capofila il comune di Bologna e altri 12 partner.
Palmiro Faetanini
Un dato in costante aumento, anche per effetto di un maggior coraggio delle donne nel denunciare il grave fenomeno.
Nel 2005 infatti erano state appena 63 le donne che si erano rivolte al Dafne, 136 l’anno successivo e 193 nel 2007.
Analizzando i dati si scopre che le denuncianti sono equamente divise tra italiane e straniere. Tra queste ultime prevalgono russe, marocchine, albanesi ed ucraine.
Diverse le tipologie di violenza esercitate dagli uomini. Tra i 169 casi presi in carico dalla rete Dafne, prevale quella fisica-psicologica con 51, seguita da quella fisica-economica con 32.
Di solito la violenza si consuma tra le mura domestiche, su 155 episodi presi in considerazione ben 121 si verificano con partner e coniuge. 34 con l’ex compagno.
Nel 2008, trenta le donne che hanno subito maltrattamenti in stato interessante.Di queste due, non sono riuscite a portare a termine la gravidanza, mentre nove hanno deciso per l’interruzione volontaria.
Depressione e attacchi di panico, questi gli effetti sulla salute delle donne che hanno subito violenza.
Gli obiettivi del progetto Dafne per il 2009 sono la formazione degli operatori di rete e il coinvolgimento del Ministero delle Pari Opportunità, con capofila il comune di Bologna e altri 12 partner.
Palmiro Faetanini
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