Fino al 70% delle donne hanno subito un’esperienza di violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Un dato agghiacciante, quello diffuso dalle Nazioni Unite, anche perchè nella stragrande maggioranza dei casi i responsabili di queste infamie restano impuniti. Rimini, da tempo, ha detto “no” a tutto ciò; “no” in particolare al silenzio delle vittime. Concetti ribaditi nel corso della camminata cittadina contro la violenza alle donne, conclusasi nella centralissima Piazza Cavour. E’ solamente l’ultima di una serie di iniziative di sensibilizzazione condotta dalle istituzioni, da una miriade di associazioni di volontariato e dalle Forze dell’Ordine. I risultati sono arrivati, con un netto aumento delle denunce presentate da donne, di ogni fascia d’età, per reati subiti tra le mura domestiche. Oltre 30 quelle finora istruite dai Comandi dei Carabinieri della Provincia; in oltre la metà dei casi si è arrivati all’arresto del persecutore. Anche San Marino è particolarmente attiva. Numerosi, in questi giorni, i messaggi delle istituzioni; forte l’impegno delle organizzazioni. Alla Casa Cardelli, di Borgo Maggiore, un incontro promosso da Sinistra Unita per riflettere insieme su questo tema. L’evento si è aperto con la proiezione di “Parole come ferite”: documentario della giornalista Luisella Costamagna. Quindi un dibattito aperto cui hanno partecipato Gisella Battistini, Laura D’Addezio, Lorella Mussoni e Hadassa Shimon.
Riproduzione riservata ©