Sulla sabbia sono rimasti i corpi dei due amanti. Lui, Redzep Asanovski 32 anni macedone, non accettava la fine della loro relazione e l’ha uccisa. Lei, Lyudmyla Stepanova 32 anni ucraina, divorziata da un uomo di origine russa, con il quale ha avuto un bambino che ora ha 12 anni, tirava avanti facendo la barista. Lui, a capo di una ditta di lavori edili, era sposato con una macedone, rimasta in patria per occuparsi della famiglia. I due si erano conosciuti dopo la separazione di lei dal marito, si erano amati ma poi la donna aveva detto basta. Redzep però non aveva alcuna intenzione di scrivere la parola fine alla loro storia e le ha dato appuntamento all’alba, sulla spiaggia di Rimini. Prima di arrivare all’incontro ha modificato, inserendo parti funzionali vere, una pistola giocattolo. Non sapremo mai cosa le ha detto quando è arrivata. Probabilmente le ha chiesto di tornare insieme, di ricominciare, di non lasciarlo. Poi le ha sparato alla testa uccidendola sul colpo. Subito dopo le si è sdraiato accanto e ha rivolto l’arma contro se stesso, suicidandosi. I Carabinieri li hanno trovati due ore dopo, alle 7.30 di mattina. Il sopralluogo è stato coordinato dal sostituto procuratore della Repubblica Irene Lilliu e i rilievi scientifici affidati al Nucleo operativo del Carabinieri. La pistola, ad un primo esame, è risultata modificata per potere sparare due colpi. Solo due colpi.
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