Per la corte, la leader dell'opposizione ha abusato del suo potere quando era alla guida del paese nel siglare i contratti per le forniture di gas russo nel 2009. La protagonista della "Rivoluzione arancione" filo-occidentale del 2004 è stata condannata per aver imposto alla società statale energetica un accordo col colosso russo Gazprom per le importazioni di gas nel 2009, senza il parere del governo da lei guidato. Secondo l'accusa, il prezzo concordato, 450 dollari ogni 1000 metri cubi, sarebbe stato svantaggioso per l'Ucraina, con un danno finora di 130 milioni di euro. L'accusata si è sempre detta innocente. Il processo è incominciato il 24 giugno scorso e la Timoshenko è in carcere da più di due mesi per aver assunto un atteggiamento irriverente nei confronti della corte e i testimoni. Migliaia di sostenitori della leader dell'opposizione si sono radunati davanti al tribunale distrettuale di Kiev. Sul posto sono presenti centinaia di agenti in tenuta antisommossa.
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