A malincuore e controvoglia occorre di nuovo replicare alle falsità apparse qualche giorno fa in un comunicato di RETE. Ora si palesa in maniera sempre più evidente come le Commissioni Consiliari siano state scelte a bersaglio e come grimaldello per l’ennesimo tentativo di delegittimare maggioranza e governo, stucchevole e trito leitmotiv di una parte di opposizione da inizio legislatura.
Basti ricordare le molteplici e pretestuose richieste di convocazioni d’urgenza, dove l’urgenza di fatto non si ravvisava, avvenute durante l’estate, che hanno impegnato le Commissioni, ingessandone i lavori e bloccando le analisi dei progetti di legge. Ogni commissario, compresi gli estensori delle trite lagnanze di RETE, sa bene che queste giacenze di materiale legislativo devono essere affrontate. Ad esempio sapevano molto bene, riguardo la Commissione I, che i lavori sarebbero ripresi nell’ultima settimana di agosto, in quanto durante la seduta del 3 agosto scorso, tale condizione era stata ricordata a tutti a fine lavori. Lo stesso scrivente del comunicato di RETE, conferma di esserne stato a conoscenza. Di qui si capisce come sia palesemente falsa l’affermazione che lascia intendere che il presidente Zavoli abbia agito all'insaputa dei colleghi.
Il Commissario di RETE dice di aver comunicato la sua assenza senza specificare il tempo di indisponibilità; corrono voci che lo stesso sarà assente per un tempo molto lungo. Se questo corrispondesse al vero, cosa pretende questo collega? Che il Paese attenda il suo ritorno e che il presidente non convochi per questa assenza la Commissione?
Per favorire la massima presenza di tutti, si opta per riunioni pomeridiane/serali, che non mettano in difficoltà i commissari che lavorano, soprattutto nel privato.
Dal comunicato di RETE, poi, appare che non conoscano nemmeno il Regolamento Consiliare, né quello vecchio, né quello vigente (Legge n.3/2018): saprebbero infatti che gli emendamenti proposti verranno comunque messi in discussione e votazione (artt 95, 100); lasciar intendere che le proposte di RETE non verranno presentate in quanto assente il Commissario di riferimento, dimostra l’ignoranza della legge o, peggio ancora, scorrettezza intellettuale, nell’intento di infangare il presidente che ha provveduto, fra l’altro, a convocare la commissione con un anticipo maggiore rispetto a quanto richiesto dalla legge.
Per quanto riguarda la IV commissione, i colleghi (sia di maggioranza che di opposizione) sanno bene, dati e mail alla mano, che il presidente Gasperoni ha provveduto, prima di ciascuna convocazione, a sondare sempre le disponibilità di tutti, affidandosi infine, come logica vuole, alla decisione a maggioranza circa date e orari di convocazione, ammesso che tali scelte siano ancora considerate dall’opposizione uno strumento democratico. La convocazione in oggetto, citata da RETE, non ha consentito di richiedere le disponibilità poiché, come i commissari di opposizione sanno bene ma omettono di scrivere nel comunicato, non sarebbero stati possibili né date né orari diversi da quelle indicate, poiché la sala del Consiglio era impegnata, calendario alla mano, per tutto il resto del mese di agosto.
Proprio questi commissari, che imputano ai colleghi di maggioranza “gravi carenze di atteggiamento democratico”, sono coloro i quali nell’ultima seduta straordinaria della Commissione IV da loro stessi richiesta per la seconda volta in 10 giorni, contravvenivano ripetutamente alle regole nei loro interventi a tratti ingiuriosi e infamanti verso i colleghi di maggioranza e sono gli stessi che abbandonavano (tutti, nessuno escluso) l’Aula senza consentire le repliche dei commissari di maggioranza che attendevano il comma dedicato per poter replicare.
Rigettiamo infine con sdegno le allusioni alla scarsa propensione democratica della maggioranza in merito al presunto mancato coinvolgimento delle opposizioni e la facoltà di svolgere il loro ruolo. Per quanto ci riguarda, mai sono venuti a mancare rispetto e riconoscimento del contributo importante e fondamentale delle opposizioni. Ma quando non si onorano più i requisiti minimi del rispetto personale non si possono accettare lezioni di democrazia.
Pensiamo piuttosto che, utilizzando questi mezzucci e stratagemmi antidemocratici, è forse nelle intenzioni delle opposizioni (o di una parte) rallentare i lavori delle Commissioni, sminuendo la portata dei lavori su progetti importantissimi, come quello che disciplina la professione medica che arriverà già in settimana nella Commissione IV.
E’ con questi comportamenti anti-istituzionali che la minoranza intende perseguire il bene per tutti i cittadini?
Nonostante le continue offese, gli insulti spesso personali, lo sprezzo verso il profilo di rappresentanza dei cittadini che certi colleghi dimostrano, siamo ancora e sempre disponibili al dialogo, poichè questo sì, è l’unico vero strumento di democrazia duraturo, purché svolto sul piano del riconoscimento reciproco.
Il dialogo deve prevedere il rispetto delle regole di ingaggio e l’onestà intellettuale, che non possono mancare in coloro che si proclamino a tutela dei cittadini. Piaccia o non piaccia ai commissari di minoranza.
Emmanuel Gasperoni
Mimma Zavoli
Adesso.sm
Basti ricordare le molteplici e pretestuose richieste di convocazioni d’urgenza, dove l’urgenza di fatto non si ravvisava, avvenute durante l’estate, che hanno impegnato le Commissioni, ingessandone i lavori e bloccando le analisi dei progetti di legge. Ogni commissario, compresi gli estensori delle trite lagnanze di RETE, sa bene che queste giacenze di materiale legislativo devono essere affrontate. Ad esempio sapevano molto bene, riguardo la Commissione I, che i lavori sarebbero ripresi nell’ultima settimana di agosto, in quanto durante la seduta del 3 agosto scorso, tale condizione era stata ricordata a tutti a fine lavori. Lo stesso scrivente del comunicato di RETE, conferma di esserne stato a conoscenza. Di qui si capisce come sia palesemente falsa l’affermazione che lascia intendere che il presidente Zavoli abbia agito all'insaputa dei colleghi.
Il Commissario di RETE dice di aver comunicato la sua assenza senza specificare il tempo di indisponibilità; corrono voci che lo stesso sarà assente per un tempo molto lungo. Se questo corrispondesse al vero, cosa pretende questo collega? Che il Paese attenda il suo ritorno e che il presidente non convochi per questa assenza la Commissione?
Per favorire la massima presenza di tutti, si opta per riunioni pomeridiane/serali, che non mettano in difficoltà i commissari che lavorano, soprattutto nel privato.
Dal comunicato di RETE, poi, appare che non conoscano nemmeno il Regolamento Consiliare, né quello vecchio, né quello vigente (Legge n.3/2018): saprebbero infatti che gli emendamenti proposti verranno comunque messi in discussione e votazione (artt 95, 100); lasciar intendere che le proposte di RETE non verranno presentate in quanto assente il Commissario di riferimento, dimostra l’ignoranza della legge o, peggio ancora, scorrettezza intellettuale, nell’intento di infangare il presidente che ha provveduto, fra l’altro, a convocare la commissione con un anticipo maggiore rispetto a quanto richiesto dalla legge.
Per quanto riguarda la IV commissione, i colleghi (sia di maggioranza che di opposizione) sanno bene, dati e mail alla mano, che il presidente Gasperoni ha provveduto, prima di ciascuna convocazione, a sondare sempre le disponibilità di tutti, affidandosi infine, come logica vuole, alla decisione a maggioranza circa date e orari di convocazione, ammesso che tali scelte siano ancora considerate dall’opposizione uno strumento democratico. La convocazione in oggetto, citata da RETE, non ha consentito di richiedere le disponibilità poiché, come i commissari di opposizione sanno bene ma omettono di scrivere nel comunicato, non sarebbero stati possibili né date né orari diversi da quelle indicate, poiché la sala del Consiglio era impegnata, calendario alla mano, per tutto il resto del mese di agosto.
Proprio questi commissari, che imputano ai colleghi di maggioranza “gravi carenze di atteggiamento democratico”, sono coloro i quali nell’ultima seduta straordinaria della Commissione IV da loro stessi richiesta per la seconda volta in 10 giorni, contravvenivano ripetutamente alle regole nei loro interventi a tratti ingiuriosi e infamanti verso i colleghi di maggioranza e sono gli stessi che abbandonavano (tutti, nessuno escluso) l’Aula senza consentire le repliche dei commissari di maggioranza che attendevano il comma dedicato per poter replicare.
Rigettiamo infine con sdegno le allusioni alla scarsa propensione democratica della maggioranza in merito al presunto mancato coinvolgimento delle opposizioni e la facoltà di svolgere il loro ruolo. Per quanto ci riguarda, mai sono venuti a mancare rispetto e riconoscimento del contributo importante e fondamentale delle opposizioni. Ma quando non si onorano più i requisiti minimi del rispetto personale non si possono accettare lezioni di democrazia.
Pensiamo piuttosto che, utilizzando questi mezzucci e stratagemmi antidemocratici, è forse nelle intenzioni delle opposizioni (o di una parte) rallentare i lavori delle Commissioni, sminuendo la portata dei lavori su progetti importantissimi, come quello che disciplina la professione medica che arriverà già in settimana nella Commissione IV.
E’ con questi comportamenti anti-istituzionali che la minoranza intende perseguire il bene per tutti i cittadini?
Nonostante le continue offese, gli insulti spesso personali, lo sprezzo verso il profilo di rappresentanza dei cittadini che certi colleghi dimostrano, siamo ancora e sempre disponibili al dialogo, poichè questo sì, è l’unico vero strumento di democrazia duraturo, purché svolto sul piano del riconoscimento reciproco.
Il dialogo deve prevedere il rispetto delle regole di ingaggio e l’onestà intellettuale, che non possono mancare in coloro che si proclamino a tutela dei cittadini. Piaccia o non piaccia ai commissari di minoranza.
Emmanuel Gasperoni
Mimma Zavoli
Adesso.sm
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