"Quanto emerso dalla sentenza sulla vicenda della truffa del Parcheggione è sconcertante, seppur ampiamente prevedibile, anzi previsto.
Il fulcro della riflessione del Giudice Gilberto Felici, ampiamente riassunta su l’Informazione di San Marino del 9 gennaio scorso, è la vera e propria convenzione capestro ancora attiva fra Sinpar e Stato in merito alla realizzazione e gestione del P9.
Una convenzione che ha già fatto uscire dalle casse dello Stato qualcosa come 54.000.000 € e obbligherà la collettività – per altri 14 anni – a versare alla società Sinpar (ex ditta Rosso) un minimo garantito oggi stabilito in 1.600.000 €, rispetto agli originali 1.860.000 €.
Quello che si è verificato, oggetto della sentenza, è esattamente quello che in tanti nel Paese e all’interno della nostra coalizione avevano denunciato nel corso degli anni.
"Sarebbe ormai chiaro, infatti, come le anomalie nei documenti amministrativi non siano mai state rilevate dalla società gestore a causa di scelte manageriali molto discutibili, carenze di controlli e gestione non attenta rispetto alla riduzione degli sprechi e delle inefficienze, essendo comunque assicurato un successo economico garantito dallo Stato grazie ad un minimo garantito spropositato e mai raggiunto dagli introiti aziendali nel corso dei decenni."
Per questo la sentenza invita, in maniera neppure troppo velata, a modificare la convenzione troppo penalizzante per lo Stato e addirittura ad attuare una “dovuta compensazione” per il periodo in cui la truffa è stata posta in essere dal dipendente.
Questa situazione non può finire nel dimenticatoio. Lo Stato di San Marino ha già erogato alla società Sinpar una cifra che avrebbe permesso allo Stato di costruire lo stesso parcheggio almeno tre volte.
Non è pensabile continuare ad elargire soldi pubblici per darli ad una società che non ha alcun rischio d'impresa. Il governo e la maggioranza di Adesso.sm, visti anche gli ultimi atti processuali, avvierà con maggiore decisione un tavolo di trattativa con l'obiettivo di chiudere questa scandalosa vicenda, riesaminando la convenzione in favore della collettività proponendo, in sinergia con l'Avvocatura dello Stato, correttivi ad accordi e controlli.
Adesso.sm"
Il fulcro della riflessione del Giudice Gilberto Felici, ampiamente riassunta su l’Informazione di San Marino del 9 gennaio scorso, è la vera e propria convenzione capestro ancora attiva fra Sinpar e Stato in merito alla realizzazione e gestione del P9.
Una convenzione che ha già fatto uscire dalle casse dello Stato qualcosa come 54.000.000 € e obbligherà la collettività – per altri 14 anni – a versare alla società Sinpar (ex ditta Rosso) un minimo garantito oggi stabilito in 1.600.000 €, rispetto agli originali 1.860.000 €.
Quello che si è verificato, oggetto della sentenza, è esattamente quello che in tanti nel Paese e all’interno della nostra coalizione avevano denunciato nel corso degli anni.
"Sarebbe ormai chiaro, infatti, come le anomalie nei documenti amministrativi non siano mai state rilevate dalla società gestore a causa di scelte manageriali molto discutibili, carenze di controlli e gestione non attenta rispetto alla riduzione degli sprechi e delle inefficienze, essendo comunque assicurato un successo economico garantito dallo Stato grazie ad un minimo garantito spropositato e mai raggiunto dagli introiti aziendali nel corso dei decenni."
Per questo la sentenza invita, in maniera neppure troppo velata, a modificare la convenzione troppo penalizzante per lo Stato e addirittura ad attuare una “dovuta compensazione” per il periodo in cui la truffa è stata posta in essere dal dipendente.
Questa situazione non può finire nel dimenticatoio. Lo Stato di San Marino ha già erogato alla società Sinpar una cifra che avrebbe permesso allo Stato di costruire lo stesso parcheggio almeno tre volte.
Non è pensabile continuare ad elargire soldi pubblici per darli ad una società che non ha alcun rischio d'impresa. Il governo e la maggioranza di Adesso.sm, visti anche gli ultimi atti processuali, avvierà con maggiore decisione un tavolo di trattativa con l'obiettivo di chiudere questa scandalosa vicenda, riesaminando la convenzione in favore della collettività proponendo, in sinergia con l'Avvocatura dello Stato, correttivi ad accordi e controlli.
Adesso.sm"
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