Si è tenuta questa mattina, in Vaticano, la tradizionale Udienza pontificia al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, cui ha preso parte anche l’Ambasciatore di San Marino, Maria Alessandra Albertini, accompagnata dal Min. Plen. Giuliano Bianchi di Castelbianco.
La presentazione degli auguri è un appuntamento calendarizzato per Papa Francesco, che nei primi giorni di gennaio incontra i rappresentanti dei numerosi Paesi - oltre 180 - con cui la Santa Sede intrattiene rapporti diplomatici. Si tratta di un momento molto importante e alquanto partecipato, che permette di fare il punto con le diplomazie internazionali sulle principali questioni di attualità.
Il Santo Padre ha dedicato un ampio e articolato messaggio alla ricorrenza dei settant’anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata da parte dell’Assemblea Generale delle Nazione Unite nel 1948. Prioritario il richiamo al valore del pieno rispetto dei diritti dell’uomo, primo fra i quali quello alla vita. Il Santo Padre ha evidenziato quanto la principale lesione a tale inviolabile diritto non sia rappresentata solo dalla guerra o dalla violenza; ancor più grave è infatti la scelta nei confronti di tutti coloro che vengono “scartati” prima di nascere; un accorato appello anche per i bambini innocenti, gli anziani, le donne perseguitate da violenze e sopraffazioni e le tante vittime della tratta.
Il Santo Padre ha ricordato i principali focolai di guerra diffusi nel mondo e sottolineato il doveroso ricorso alle ragioni del dialogo e del negoziato.
Un pensiero speciale è stato rivolto al concetto di “famiglia”, nucleo naturale e fondamentale della società e, purtroppo, specialmente in Occidente, ritenuto talvolta un istituto superato da legami fugaci: “Non sta in piedi una casa costruita sulla sabbia di rapporti fragili e volubili… Occorre piuttosto la roccia, sulla quale ancorare fondamenta solide”.
Richiamando i contenuti del Messaggio pronunciato in occasione della Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio scorso, il Pontefice ha nuovamente fatto appello al sentimento di accoglienza e alla catena di aiuti e benevolenza che deve pervadere le autorità di governo, le associazioni e i singoli nei confronti dell’odierno flusso di migranti; a tal riguardo sono stati ringraziati i paesi di accoglienza, tra i quali l’Italia.
La libertà di religione è stata citata quale base per la costruzione di società inclusive e per una comprensione integrale della persona umana.
Il Santo Padre ha concluso l’appello ai diplomatici paragonando il lavoro delle Nazioni all’azione dei costruttori di cattedrali medievali che costellano l’Europa. Tali edifici raccontano l’importanza della partecipazione di ciascuno ad un’opera che travalica i confini del tempo: “Il costruttore di cattedrali sapeva che non avrebbe visto il compimento del proprio lavoro; nondimeno si è adoperato attivamente comprendendo di essere parte di un progetto di cui avrebbero goduto i suoi figli… Ciascun uomo e donna di questo mondo - ha concluso Papa Francesco - è chiamato a coltivare lo stesso spirito di servizio e di solidarietà intergenerazionale ed essere così un segno di speranza per il nostro travagliato mondo”.
All’evento di oggi a Roma farà seguito, domani, a San Marino, un’altra significativa circostanza, anch’essa riconducibile alle ottime relazioni in corso fra la Santa Sede e la Repubblica del Titano: la presentazione delle Lettere Credenziali del nuovo Nunzio Apostolico. Lo scorso dicembre S.E. Mons. Emil Paul Tscherrig è stato nominato dal Santo Padre quale Capo Missione della Rappresentanza Pontificia in Italia e a San Marino; nella giornata di domani, con la presentazione ufficiale ai Capitani Reggenti, l’Alto funzionario della Sede vaticana darà ufficiale avvio alla propria missione diplomatica a San Marino.
La presentazione degli auguri è un appuntamento calendarizzato per Papa Francesco, che nei primi giorni di gennaio incontra i rappresentanti dei numerosi Paesi - oltre 180 - con cui la Santa Sede intrattiene rapporti diplomatici. Si tratta di un momento molto importante e alquanto partecipato, che permette di fare il punto con le diplomazie internazionali sulle principali questioni di attualità.
Il Santo Padre ha dedicato un ampio e articolato messaggio alla ricorrenza dei settant’anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata da parte dell’Assemblea Generale delle Nazione Unite nel 1948. Prioritario il richiamo al valore del pieno rispetto dei diritti dell’uomo, primo fra i quali quello alla vita. Il Santo Padre ha evidenziato quanto la principale lesione a tale inviolabile diritto non sia rappresentata solo dalla guerra o dalla violenza; ancor più grave è infatti la scelta nei confronti di tutti coloro che vengono “scartati” prima di nascere; un accorato appello anche per i bambini innocenti, gli anziani, le donne perseguitate da violenze e sopraffazioni e le tante vittime della tratta.
Il Santo Padre ha ricordato i principali focolai di guerra diffusi nel mondo e sottolineato il doveroso ricorso alle ragioni del dialogo e del negoziato.
Un pensiero speciale è stato rivolto al concetto di “famiglia”, nucleo naturale e fondamentale della società e, purtroppo, specialmente in Occidente, ritenuto talvolta un istituto superato da legami fugaci: “Non sta in piedi una casa costruita sulla sabbia di rapporti fragili e volubili… Occorre piuttosto la roccia, sulla quale ancorare fondamenta solide”.
Richiamando i contenuti del Messaggio pronunciato in occasione della Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio scorso, il Pontefice ha nuovamente fatto appello al sentimento di accoglienza e alla catena di aiuti e benevolenza che deve pervadere le autorità di governo, le associazioni e i singoli nei confronti dell’odierno flusso di migranti; a tal riguardo sono stati ringraziati i paesi di accoglienza, tra i quali l’Italia.
La libertà di religione è stata citata quale base per la costruzione di società inclusive e per una comprensione integrale della persona umana.
Il Santo Padre ha concluso l’appello ai diplomatici paragonando il lavoro delle Nazioni all’azione dei costruttori di cattedrali medievali che costellano l’Europa. Tali edifici raccontano l’importanza della partecipazione di ciascuno ad un’opera che travalica i confini del tempo: “Il costruttore di cattedrali sapeva che non avrebbe visto il compimento del proprio lavoro; nondimeno si è adoperato attivamente comprendendo di essere parte di un progetto di cui avrebbero goduto i suoi figli… Ciascun uomo e donna di questo mondo - ha concluso Papa Francesco - è chiamato a coltivare lo stesso spirito di servizio e di solidarietà intergenerazionale ed essere così un segno di speranza per il nostro travagliato mondo”.
All’evento di oggi a Roma farà seguito, domani, a San Marino, un’altra significativa circostanza, anch’essa riconducibile alle ottime relazioni in corso fra la Santa Sede e la Repubblica del Titano: la presentazione delle Lettere Credenziali del nuovo Nunzio Apostolico. Lo scorso dicembre S.E. Mons. Emil Paul Tscherrig è stato nominato dal Santo Padre quale Capo Missione della Rappresentanza Pontificia in Italia e a San Marino; nella giornata di domani, con la presentazione ufficiale ai Capitani Reggenti, l’Alto funzionario della Sede vaticana darà ufficiale avvio alla propria missione diplomatica a San Marino.
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