L’Associazione Sammarinese Protezione Animali apprende oggi della condanna di Antonio Tiberi, ciclista professionista della Trek-Segafredo, per il reato di uccisione di di un gatto compiuto lo scorso giugno, esprimendo rammarico e forte sdegno per la vicenda. Come emerso dai referti veterinari, dalle indagini compiute dal Corpo della Gendarmeria, dal Decreto Penale di Condanna e per stessa ammissione del Tiberi è indubbia l'integrazione del reato, come previsto dall'art.282-bis del C.P. Tiberi avrebbe "stupidamente", parole sue, usato l'arma ad aria compressa dalla finestra della propria abitazione per misurare “la capacità dell'arma” provando a colpire un gatto che transitava casualmente nelle vicinanze, uccidendolo sul colpo. Un’azione gravissima che denota lo scarso valore attribuito dallo “sportivo” alla vita di un animale, cercando addirittura di minimizzare l'accaduto come una "stupidata" ma che evidenzia come ancora oggi il maltrattamento di un animale venga derubricato a reato di minore importanza, nonostante le scienze sociali abbiano dimostrato la stretta correlazione tra atti di violenza posti in essere sugli animali e su soggetti deboli della società umana. Un’ampia letteratura dimostra che chi commette atti di violenza sugli animali è maggiormente propenso a commettere atti di violenza su minori, donne ed anziani. La condanna comminata risulta essere di soli 4.000 euro di multa..a significare evidentemente che la vita di un animale a San Marino vale troppo poco purtroppo, e anche in caso di dolo e indubbia integrazione di reato non viene mai applicata la massima pena. La norma che infatti punisce chi maltratta, abbandona, trascura o uccide per puro passatempo un animale nella Repubblica di San Marino risale al 2003 richiederebbe di essere rivista, prevedendo una recrudescenza delle pene così come avvenuto in Italia, dove infatti la normativa corrispondente nel frattempo si è aggiornata, comminando addirittura la reclusione a chi uccide un animale. Considerando la pena minima con cui il Tiberi se l’è cavata dopo aver ucciso con cinismo e indifferenza il povero gatto, si desume che in territorio sammarinese sia possibile sparare con una carabina ad aria compressa, arma estremamente pericolosa anche per l'incolumità delle persone, in una zona residenziale, ed uccidere un gatto cavandosela solo con una multa di poche migliaia di euro. Alla luce di questo triste e avvilente epilogo, l’APAS sosterrà qualsiasi iniziativa istituzionale e civica per riconsiderare la revoca della residenza per meriti sportivi in territorio sammarinese al ciclista autore di un atto così barbaro e crudele, che mette in discussione l’equilibrio morale di una persona che, proprio perché sportivo, dovrebbe essere un esempio di rettitudine per l’intera comunità.
cs Apas San Marino