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L'appello dell'APAS ai Capitani di Castello: "Invitino i cittadini ad evitare i dispositivi pirotecnici"

28 dic 2016
Emanuela Stolfi (Presidente Apas)
Emanuela Stolfi (Presidente Apas)
San Marino non ha vietato i botti. Sono sempre più numerosi le città e i comuni italiani che festeggiano il Capodanno senza i botti, persino Roma vi ha rinunciato, infrangendo la tradizione. La ragione la conosciamo tutti ormai, anche se ad essere sorde sono in genere le amministrazioni e le istituzioni, cui fa comodo ignorare la pericolosità dei dispositivi pirotecnici, apparentemente in nome della tradizione ma quasi certamente per via degli interessi economici che si celano dietro ai festeggiamenti con lo scoppio. Si preferisce ignorare la loro pericolosità per le persone e per gli animali e il fatto che siano spesso causa di morte, di ferimenti e traumi per cani, gatti, animali domestici e uccelli. Per queste ragioni lo scorso Aprile così come nell’Ottobre 2012 l’Associazione Sammarinese Protezione Animali ha promosso un’istanza d’Arengo sottoscritta da diverse centinaia di cittadini, che chiedeva “Il divieto su tutto il territorio sammarinese, fatta l’eccezione delle sole feste nazionali, di fuochi d’artificio, botti e petardi, i cui effetti sono da configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali”. Purtroppo e per la seconda volta l’istanza è stata respinta dal Consiglio Grande e Generale, il quale evidentemente ha continuato a sottovalutare il senso della richiesta, frutto fra l’altro della crescente preoccupazione dei cittadini per la sorte degli animali in tali circostanze. Non si sono volute valutare attentamente le ragioni addotte riguardo alla pericolosità che tali dispositivi determinano, giustificandoli come tradizione da salvare, cosa che tuttavia l’istanza non aveva messo in discussione, poiché escludeva dal divieto le feste nazionali.
L’APAS, pur consapevole che il Capodanno di San Marino verrà festeggiato ancora con botti, fuochi d’artificio e petardi, non si arrende, continuerà a sollecitare le istituzioni per far capire quanto questo genere di festeggiamenti, oltre che dispendioso per le tasche pubbliche, rappresenti un modello superato, frutto di una mentalità antiquata e irresponsabile, che non considera la sicurezza delle persone e tra queste ci sono anche quelle non umane, ovvero gli animali. L’APAS rivolge altresì un appello ai Capitani di Castello, affinché invitino i propri cittadini a evitare l’utilizzo personale di dispositivi pirotecnici, proprio per non causare panico negli animali delle abitazioni della zona.

Di seguito alcuni consigli per limitare i danni e proteggere gli animali di affezione dai rumori insopportabili per il loro udito, dovuti ai fuochi di artificio, ai botti e ai petardi di San Silvestro ed altri eventuali festeggiamenti.

Il gatto andrebbe rinchiuso in un luogo tranquillo (garage, bagno, ecc) possibilmente serrando le finestre in modo che anche i bagliori, oltre ai rumori, siano diminuiti. Comportandosi in modo normale, senza tranquillizzarlo oltre misura per non trasmettere preoccupazione.

Nel caso del cane, se in genere vive in giardino, occorre sistemarlo in un locale chiuso, conosciuto e sicuro, mettendogli a disposizione il suo giaciglio e alcuni oggetti a lui familiari, ad esempio i suoi giochi preferiti, le ciotole e qualcosa da rosicchiare. Eliminare tutto ciò che potrebbe ferirlo nel caso tentasse comunque una fuga.
Se il cane è legato, sistemazione da biasimare, perché vietata dalla normativa vigente, occorre slegarlo e sistemarlo come nel caso precedente. Se vive in un box esterno, verificare che sia sufficientemente sicuro e che gli fornisca la giusta protezione, altrimenti sistemarlo come nei casi precedenti. In ogni caso, se è possibile, raggiungere il cane per verificare se è tutto ok, trattandolo come al solito.
Se non è possibile sistemarlo al chiuso, verificare l'integrità della recinzione e fare molta attenzione: se riuscisse ad uscire, potrebbe perdersi o addirittura rischiare di essere investito. Se privo di microchip, una volta recuperato e portato al canile, sarà impossibile rintracciarne il proprietario, soprattutto se questi non lo dovesse cercare attivamente.

Cosa fare con un cane che resta a casa da solo:

lasciare le luci accese;
lasciare le porte aperte;
lasciare almeno due stanze a disposizione;
il suo giaciglio deve essere ben raggiungibile;
non lasciare oggetti che lo possano ferire;
lasciare a disposizione i suoi giochi e qualcosa da rosicchiare;
lasciare la ciotola dell'acqua (anche se, quando un cane è spaventato, non mangia e non beve);
a mezzanotte far squillare il telefono, potrebbe distrarlo ed eventualmente calmarlo udendo un suono conosciuto e rassicurante.

Cosa fare quando il cane è in casa con noi:
lasciare le porte aperte, il suo giaciglio deve essere sempre ben raggiungibile. Se si nasconde, non cercare di tirarlo fuori dal nascondiglio con la forza, deve farlo di sua iniziativa. Al massimo raggiungerlo e cercare di mantenere un comportamento che sia il più possibile rilassato e tranquillo. Per farlo uscire, chiamarlo come si fa di solito, se non ubbidisce, significa che si sente più al sicuro dov'è. In questo caso non insistere, uscirà di sua spontanea volontà quando non sarà più spaventato.
Cercare di sdrammatizzare la situazione, eventualmente facendolo giocare, non bisogna dare la sensazione di proteggerlo o confortarlo per non accentuare le sue ansie.


Comunicato stampa APAS

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