Ci sono voluti dei cittadini, attraverso un’Istanza d’Arengo, per sollevare il problema gestione rifiuti dove lo Stato, attraverso i suoi uffici, dirigenti, segreterie competenti, tecnici, consulenti, summit internazionali, tavoli per lo sviluppo sostenibile, convegni, adesione all’Agenda 2030… in questi decenni, dopo vari governi, non è ancora riuscito a realizzare un piano generale nella gestione dei r.s.u. Si pensa ancora di affrontare la gestione del rifiuto solo alla fine del suo ciclo, alla differenzazione e allo smaltimento mentre il rifiuto và affrontato all’inizio, quando si produce, come ci dice la Direttiva europea (98/2008) che pone la prevenzione e il riutilizzo ai primi due posti della gerarchia, ancora prima della raccolta differenziata. Dove è finita la “strategia rifiuti zero” per cambiare drasticamente le politiche di gestione della raccolta dei r.s.u., un programma di grande attenzione alla cultura del riciclo, del rispetto dell’ambiente, della gestione delle risorse economiche e, più in generale, della qualità della vita? Un programma che dice no agli inceneritori, no alle megadiscariche, no ad una società del “gettar via” e sì ad una società sostenibile con il recupero pressoché totale della materia attraverso una politica di riduzione degli imballaggi, la cultura del riuso e la diffusione di una cultura ambientale. Dove sono finiti gli accordi con i consorzi di filiera italiani che San Marino doveva sottoscrivere per il conferimento dei materiali differenziati? Dove sono gli impegni presi, anni fa, da parte dell’AASS per eliminare tutti i cassonetti nelle zone industriali? Dove è finito l'accordo, stipulato con la Regione Emilia Romagna, che prevedeva per San Marino aumenti per la differenziata fino al 70% entro il 2020? Produciamo circa 600 kg/anno procapite di r.s.u., un’enormità di oggetti che buttiamo via quando oggi è possibile il recupero praticamente totale, senza sprecare risorse, creando occupazione e soprattutto salvaguardando la salute e le risorse naturali. L’AMS non è d’accordo sull’uso del cassonetto stradale, più o meno intelligente, ed auspica che ci sia un cambiamento di rotta nella gestione dei rifiuti estendendo la tariffa puntuale con “il porta a porta”, che ora occupa solo 1/3 circa della popolazione di tutto il territorio. Come si evince dai comuni limitrofi Coriano e Verucchio, con il p.a.p. hanno raggiunto circa l’80% della raccolta differenziata e da noi, con un sistema misto, siamo ancora intorno al 50%. Inoltre è fondamentale diffondere nella popolazione una cultura del non spreco, del recupero e del riciclo facendo proprio il concetto che la cosa pubblica è di tutti, ottenendo così benefici per l’ambiente e, di conseguenza, la lotta al cambiamento climatico.
Direttivo A. M. S.