Non sono accettabili aumenti dell'ordine del 40-45% delle utenze domestiche per i cittadini sammarinesi, le famiglie e le attività economiche, come prospettato dalla Azienda dei Servizi. È la ferma posizione che lo Sportello Consumatori, congiuntamente alla Confederazione del Lavoro, ha espresso nell'incontro dei giorni scorsi con l'Authority per l'Energia e la Segreteria di Stato per il Lavoro, e che ribadisce a tutt'oggi. In ogni caso, per far fronte al rincaro dei costi delle fonti energetiche che si è verificato lo Stato deve provvedere al calmieramento delle tariffe, non attraverso misure a pioggia, ma con interventi economici mirati a sostegno dei cittadini e delle famiglie a basso reddito o in difficoltà economiche, a carico del Bilancio dello Stato, come hanno fatto gran parte dei paesi europei, o mediante l'utilizzo degli utili di gestione realizzati dall'Azienda dei Servizi eventualmente ancora disponibili. Occorre evitare che si verifichi anche a San Marino un fenomeno che anche in Europa si è purtroppo diffuso, quello della povertà energetica, che vede molte famiglie in difficoltà economiche rinunciare all'utilizzo delle utenze domestiche, in primis il riscaldamento nei mesi più freddi, in quanto non riescono a sostenerne il costo. Un rilevante aumento delle tariffe energetiche finirebbe anche per dare un'ulteriore spinta all'inflazione, con una conseguente diminuzione del potere d'acquisto dei redditi da lavoro e da pensione; ciò diventerebbe un altro elemento da far pesare ai tavoli dei rinnovi contrattuali. Nell'incontro sul Bilancio dello Stato della scorsa settimana, il Segretario di Stato per il Lavoro ha dichiarato - ribadendolo anche alla stampa - che l'Esecutivo intende provvedere a ridurre il più possibile l'impatto dei rincari sulle bollette domestiche. Al momento però non sappiamo se e come si tradurrà in concreto questa sua dichiarazione. Quali altri richieste, lo Sportello Consumatori propone di rivedere gli scaglioni di consumo, favorendo con tariffe più basse gli utenti che realizzano il risparmio energetico, tenendo comunque conto della composizione dei nuclei famigliari. Al contempo è estremamente utile creare una suddivisione tariffaria dei consumi delle utenze domestiche nell'arco della giornata: per l'energia elettrica, in particolare, si dovrebbe incentivare con tariffe ribassate l'utilizzo notturno, quando la rete funziona a regime ridotto, per effetto della sospensione di buona parte delle attività produttive. Un'altra richiesta riguarda la chiarezza della fatturazione, e in particolare la necessità di rendere fruibile la lettura delle utenze; in tal senso lo Sportello Consumatori propone di sviluppare a livello informatico degli applicativi che consentano agli utenti di monitorare giorno per giorni i propri consumi. In generale, i prospettati aumenti delle tariffe derivano da una bolla speculativa che riguarda le forniture energetiche internazionali e in particolare del gas, che con molta probabilità andrà a sgonfiarsi con il passare dei tempo. Tanto più in una fase difficile come quella attuale sul piano economico e sociale, non sarebbe quindi accettabile imporre degli aumenti rilevanti ai cittadini e alle famiglie, specie se diventassero strutturali, a fronte di un aumento verosimilmente temporaneo dei costi degli approvvigionamenti energetici.
c.s. Associazione Sportello Consumatori