Mentre il 2024 si avvia alla conclusione e tutti iniziano a formulare i propri buoni propositi per il nuovo anno, vorremmo suggerirne uno al Governo che potrebbe davvero fare la differenza nella vita di molte persone: dare piena attuazione al Commento Generale n. 5 “Vivere in modo indipendente ed essere inclusi nella comunità”, pubblicato dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Questo importante documento, rivolto a tutti gli Stati che hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), offre l’interpretazione ufficiale dell’articolo 19 della Convenzione che, come noto, sancisce il diritto delle persone con disabilità a scegliere dove, con chi e come vivere, senza essere obbligate a risiedere in strutture specifiche. Inoltre, richiede agli Stati di garantire l’accesso a servizi e supporti adeguati a consentire la piena partecipazione alla comunità, senza discriminazioni né barriere. Il Commento Generale n. 5 approfondisce e chiarisce cosa significhi attuare il diritto alla vita indipendente e all’inclusione nella società. Tra i punti chiave da esso evidenziati, viene ribadita la necessità di soluzioni abitative basate sulla comunità e non istituzionalizzanti e che ogni persona debba poter accedere a supporti personalizzati, come l’assistenza personale, tecnologie assistive e facilitazioni per la mobilità. Gli Stati devono adottare politiche che promuovano la partecipazione attiva delle persone con disabilità alla vita sociale, culturale ed economica e tale impegno non può limitarsi a dichiarazioni di principio, ma deve essere sostenuto da investimenti concreti e continui. Nonostante San Marino dimostri sensibilità nei confronti delle persone con disabilità, molto resta ancora da fare per tradurre in pratica molti dei principi sanciti dalla CRPD. Purtroppo, il Consiglio Grande e Generale si è reso protagonista di una, quantomeno sorprendente, bocciatura dell’Istanza d’Arengo che chiedeva proprio l’affermazione del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale, e ciò rappresenta un grave passo indietro per il Paese, che sembra ignorare le esigenze fondamentali di una parte significativa della popolazione. A tale riguardo, va ricordato che il Congresso di Stato aveva istituito uno specifico gruppo di lavoro per affrontare il tema ma, al momento, non si hanno notizie sui suoi sviluppi. Va ricordato, inoltre, che è stato depositato un disegno di legge sul diritto alla vita indipendente, consultabile qui, che auspichiamo venga preso al più presto in esame. Implementare pienamente il diritto alla vita indipendente sarebbe il miglior augurio che il Governo possa fare ai propri cittadini con disabilità per il 2025. Questo richiederebbe azioni concrete, tra cui: L’adozione di un piano nazionale dedicato alla vita indipendente e all’inclusione nella collettività. L’incremento delle risorse destinate ai servizi di supporto. La collaborazione con associazioni, famiglie e persone con disabilità per co-progettare soluzioni efficaci. È il momento di trasformare i principi in azioni, perché il diritto a vivere in modo indipendente non è un privilegio, ma un diritto fondamentale. Per chi volesse approfondire il tema, è possibile consultare la traduzione italiana del Commento Generale n. 5 al seguente link. Che il 2025 sia davvero l’anno della svolta per una San Marino più inclusiva e attenta ai diritti di tutti!
C.s. Il Consiglio Direttivo di Attiva-Mente