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Augusto Michelotti (Area Democratica): "Navigare a vista non è governare"

10 mar 2024
Augusto Michelotti (Area Democratica): "Navigare a vista non è governare"

Oggi invece di “governare”, si “naviga a vista” giorno dopo giorno, senza guardare né progettare il futuro e senza programmare nulla e questo modo di fare è diventato un male endemico del nostro Paese; questo lo potremmo chiamare il metodo DC dove, sbagliando, si è propagandata come buona la sua “pseudo-cultura di governo” fraintendendo Machiavelli che, nel “Principe”, scriveva che “il fine giustifica i mezzi” (si ma per il bene del Paese e non per il tornaconto personale del Principe) . Questo modo di gestire la cosa pubblica è il discrimine che determina il benessere o il disastro del Paese. Purtroppo, quando mancano le capacità culturali di chi dovrebbe amministrare la cosa pubblica si tende ad amministrare in prospettiva delle proprie esigenze personali con finalità di ricerca di consenso spicciolo attraverso favori fatti ad personam solo per fini elettorali per essere rieletti e continuare a fare danni. Questo è uno dei limiti della democrazia intesa come partecipazione alla cosa pubblica di tutti i cittadini; infatti sono diventati padroni del vapore i più spregiudicati e (diciamolo) i più disonesti intellettualmente che utilizzano ogni stratagemma lecito o non lecito per occupare posti di potere a cui onestamente non dovrebbero ambire per manifesta incapacità. Purtroppo l’ignoranza è una brutta bestia perché fa credere a chi ne è pervaso di essere onnipotente senza averne alcun merito nella presunzione che comandare sia il passepartout per fare i propri comodi. Quando poi si fanno scelte come eliminare progetti come il “Porta a Porta” che stava decollando su tutto il Paese verso l’obiettivo minimo del 70% di differenziata dei rifiuti solidi urbani, significa non aver capito un tubo di come funzionano queste cose nel mondo degli anni 2000. Il fallimento dei cassonetti intelligenti(?) buttati lì, in mezzo alla strada senza una doverosa campagna di sensibilizzazione e di informazione hanno dimostrato (se mai ce ne fosse stato bisogno) l’incapacità di chi crede di essere infallibile ma, come hanno dimostrato i fatti, solo a parole. Cambiando discorso, una domanda sorge spontanea: “che percentuale di attività Biologiche abbiamo raggiunto dopo aver affossato nei primi mesi del 2020, il progetto già avviato denominato “San Marino Bio al 100%”?” Saremmo curiosi di sapere quale balla vorrà raccontarci l’attuale Segreteria al Territorio e all’Ambiente sulle percentuali di attività biologiche nelle varie filiere agro-alimentari in cui era suddiviso il Progetto Bio 100%. Se si fosse portato avanti il progetto, quest’anno (2024) avremmo avuto i primi risultati definitivi in quasi tutti i settori con il raggiungimento (primo Paese al Mondo) del BIO al 100%. Ma forse per chi comanda oggi essere virtuosi è un difetto e forse è una disgrazia perché pensata e voluta da qualcun altro. Vogliamo parlare di PRG? Bisogna considerare che il sig. Canti, nella sua veste di responsabile del nostro Territorio, non ritiene opportuno dotare San Marino di uno strumento di pianificazione territoriale che sia adeguato e aderente ai giorni nostri ed alle crescenti esigenze in divenire. E’ logico che gestire un PRG scaduto da 22 anni è molto più semplice e funzionale ai ballottini politici e ad eventuali maneggiamenti (vedi le numerose Varianti al PRG del ’92) finalizzati allo sfruttamento del territorio a fini serenamente speculativi. Le bubole che si tenta di propinarci con interventi sullo “The Norman Foster Institute on Sustainable Citis” (tra parentesi, quanto ci è costata la FEE DI PARTECIPAZIONE per poter essere scelti tra centinaia di città senz’altro più meritevoli e più bisognose di aiuto progettuale che non San Marino?). Per capire di cosa ci sia bisogno per progettare le città del futuro, basterebbe dare un’occhiata agli studi e alle progettazioni urbanistiche che da anni stanno portando avanti in oriente e laggiù sono molto avanti rispetto a noi (anche perché loro le progettano e le stanno mettendo in pratica). Ci sembra impietoso e illogico il rapporto e il confronto tra città come Atene, Bilbao e San Marino. Non tutto è accettabile quando si cerca di associare una realtà decisamente striminzita quale quella di San Marino con realtà ad alta concentrazione urbana (con tutte le complicanze che ne determinano gli elevati livelli di criticità) come quelle di Atene con i suoi 850.000 abitanti o Bilbao con 350.000 abitanti. Come direbbe Di Pietro: “che ci azzecca San Marino?”. Un po' di fumo negli occhi e tanta fuffa per darcela a intendere e dare l’impressione di avere fatto qualcosa d’importante mentre in realtà non si è fatto niente, anzi si sono spesi soldi inutili che ad oggi decisamente non abbiamo bisogno di spendere.

c.s. Augusto Michelotti (Area Democratica)






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