Torno sull’argomento perché in un mio passato intervento sui giornali, mi dichiaravo contrario alla rescissione del contratto con i consulenti Borri e Bazzocchi autori del “progetto San Marino Bio”. Evidentemente l’attuale segretario di Stato Stefano Canti quel progetto non l’ha letto e comunque non l’ha nemmeno sbirciato perché altrimenti si sarebbe accorto che la complessità della materia e delle cose da fare per raggiungere l’obiettivo di avere tutta la Repubblica a regime Biologico non si sarebbe potuto raggiungere con gli strumenti, il personale e gli Uffici a tutt’oggi a disposizione dello Stato. Chiariamo una cosa importante, abbiamo in casa nostra alcune professionalità perfettamente in grado di assolvere a questo gravoso compito, ma dovrebbero applicarvisi a tempo pieno rimettendo in piedi il pool previsto dal progetto; il problema è che queste persone non hanno il tempo materiale per fare tutto e quindi, per fare invece quello che crede di fare il Segretario Stefano Canti, si dovrebbero assumere una decina di persone a tempo pieno che andrebbero a ridicolizzare il risparmio ottenuto togliendo l’incarico ai consulenti nominati dal passato governo. Voci di corridoio sussurrano che i suddetti consulenti abbiano già avuto richieste di collaborazione con enti e associazioni sammarinesi per avere assistenza nella gestione delle attività Biologiche già attivate. Ma questo non basta, questa è la richiesta che proviene dalla disperazione da parte di chi si trova senza tutele scientifiche e esperienziali sufficienti a far decollare in pieno il progetto San Marino Bio e questo la dice lunga sul valore dei consulenti a cui ci si era rivolti. Chi ha interrotto questo rapporto professionale ha spezzato l’idea progettuale che era stata cercata in quella forma (dando l’incarico a consulenti esterni che si sarebbero accollati la maggioranza degli oneri gestionali) proprio perché riconosciuto come l’unico metodo capace di essere efficace nel raggiungimento di un ambizioso obiettivo finalizzato non solo a se stesso, ma diretto a diffondere nel mondo l’immagine di una San Marino capace di produrre idee originali e virtuose mettendoci in vista su temi di straordinaria attualità quali la cura e tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Ma Stefano Canti è convinto di farcela da solo con le maestranze a disposizione, maestranze già oberate di lavoro corrente e mai, nel corso degli anni, messe in condizione di operare su più fronti. Questa era la ragione per cui la precedente Segreteria aveva scelto un percorso preferenziale basato sull’efficienza di un gruppo dedicato al tema e alla collaborazione con tutti, dai cittadini comuni agli operatori agricoli, dagli enti pubblici a quelli di iniziativa privata. Ci sarà poi la questione delle norme internazionali di controllo, di scambio e di riconoscimento dei prodotti Biologici con tutti i paesi Europei da cui eravamo esclusi come paese terzo e che, nonostante le difficoltà, avevamo quasi risolto. Tutto bloccato, tutto fermo, per il momento sei mesi persi (perché la natura, anche in presenza del Covid19 va avanti lo stesso, non va in quarantena, lo chieda segretario Canti agli operatori agricoli) e speriamo che chi ha buon senso lo usi e abbia quel famoso ripensamento perché, come dice sempre più spesso Rete di questi tempi, solo gli stolti e gli ignoranti non cambiano idea, troppo giusto, ma poi bisogna ammettere che allora prima avevamo tante idee sbagliate e la presa in giro del proprio elettorato, in buona o cattiva fede era reale e aveva convinto molti a votare in un senso che era basato su brutali bugie. Queste scelte peseranno ancora di più nella ripresa economica e strutturale della San Marino del futuro che, se gestita come si sta facendo adesso, spengono in anticipo qualsiasi luce che potrebbe accendersi in fondo al tunnel. Andate avanti così, nel bene e nel male, no anzi solo nel male perché il bene ancora non ve lo siete meritato.
c.s. Augusto Michelotti, Libero Cittadino, Area Democratica