Un gruppo di ricerca formato dalla Uo di Nefrologia e Dialisi di Forlì e Cesena, diretta dal dottor Giovanni Mosconi e dalla Uo di Medicina dello Sport di Ravenna diretta dal Dr G. Sella, dal Centro Nazionale Trapianti, dal Centro di Ricerca e Prevenzione dei Rischi della Facoltà di Ingegneria di Modena, dal Dipartimento Trapianti di Fegato dell’Azienda Ospedaliera S. Orsola di Bologna e dal Centro di Riferimento Trapianti della Regione Emilia-Romagna, e dalla Medicina dello Sport dell’Azienda Ospedaliera di Padova, ha conseguito un finanziamento nell’ambito del Bando di Ricerca INAIL BRIC 2018.
Il progetto, che verrà supportato fino a 524mila euro nell’arco di 2 anni, è dedicato alla sviluppo di una rete clinica multidisciplinare e di applicativi web per facilitare lo stile di vita attivo e superare le barriere psicologiche che rallentano l’inserimento del paziente trapiantato nel lavoro e nella società.
Si tratta di un importante riconoscimento, che completa un percorso di oltre 10 anni per promuovere e incrementare l’attività fisica controllata per il trapiantato; circa il 30% dei pazienti dichiara di praticare una regolare attività fisica. I risultati degli studi condotti testimoniano che l’attività fisica, prescritta e controllata, rappresenta uno strumento rilevante per migliorare le condizioni cliniche del paziente e, quindi, il pieno recupero della vita sociale e lavorativa.
Questo filone di attività del Centro Nazionale Trapianti e di tutto il gruppo di lavoro del progetto "Trapianto…e adesso Sport" ha prodotto oltre 25 pubblicazioni nazionali e internazionali e la diffusione dell’iniziativa tra i 47 Paesi del Consiglio d’Europa. Un lavoro che ha investito il settore clinico, comunicativo e informatico e che ha visto al suo fianco le principali associazioni dei pazienti trapiantati, con particolare riferimento all’ANED Sport.
Il dottor Giovanni Mosconi esprime a nome di tutto il gruppo di lavoro aziendale la propria soddisfazione: "Per la Nefrologia di Forlì-Cesena e per la Medicina dello Sport di Ravenna si tratta di un risultato molto positivo che arriva a coronamento di un percorso iniziato con abnegazione in un periodo in cui l'importanza attribuita allo stile di vita era sicuramente inferiore a quanto oggi ritenuto a livello internazionale. La nostra Azienda si colloca come partner di primo piano e di coordinamento scientifico in un progetto con possibili sviluppi operativi a livello nazionale ed internazionale. L'importante da oggi sarà dar seguito a quanto previsto con la attiva partecipazione ed il coinvolgimento delle diverse compenenti professionali aziendali, sempre nell'ottica di un miglioramento del livello assistenziale".
Il progetto, che verrà supportato fino a 524mila euro nell’arco di 2 anni, è dedicato alla sviluppo di una rete clinica multidisciplinare e di applicativi web per facilitare lo stile di vita attivo e superare le barriere psicologiche che rallentano l’inserimento del paziente trapiantato nel lavoro e nella società.
Si tratta di un importante riconoscimento, che completa un percorso di oltre 10 anni per promuovere e incrementare l’attività fisica controllata per il trapiantato; circa il 30% dei pazienti dichiara di praticare una regolare attività fisica. I risultati degli studi condotti testimoniano che l’attività fisica, prescritta e controllata, rappresenta uno strumento rilevante per migliorare le condizioni cliniche del paziente e, quindi, il pieno recupero della vita sociale e lavorativa.
Questo filone di attività del Centro Nazionale Trapianti e di tutto il gruppo di lavoro del progetto "Trapianto…e adesso Sport" ha prodotto oltre 25 pubblicazioni nazionali e internazionali e la diffusione dell’iniziativa tra i 47 Paesi del Consiglio d’Europa. Un lavoro che ha investito il settore clinico, comunicativo e informatico e che ha visto al suo fianco le principali associazioni dei pazienti trapiantati, con particolare riferimento all’ANED Sport.
Il dottor Giovanni Mosconi esprime a nome di tutto il gruppo di lavoro aziendale la propria soddisfazione: "Per la Nefrologia di Forlì-Cesena e per la Medicina dello Sport di Ravenna si tratta di un risultato molto positivo che arriva a coronamento di un percorso iniziato con abnegazione in un periodo in cui l'importanza attribuita allo stile di vita era sicuramente inferiore a quanto oggi ritenuto a livello internazionale. La nostra Azienda si colloca come partner di primo piano e di coordinamento scientifico in un progetto con possibili sviluppi operativi a livello nazionale ed internazionale. L'importante da oggi sarà dar seguito a quanto previsto con la attiva partecipazione ed il coinvolgimento delle diverse compenenti professionali aziendali, sempre nell'ottica di un miglioramento del livello assistenziale".
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