Ci troviamo costretti, nostro malgrado, ad intervenire con riferimento alla vicenda che ampio risalto ha avuto sui mezzi di informazione sulla truffa perpetrata ai danni del portiere della Nazionale sammarinese Elia Benedettini per sgombrare il campo da sgradevoli quanto infondate illazioni riportate da alcuni organi di stampa. La cifra corrisposta al sedicente procuratore sportivo da parte del sig. Roberto Benedettini non era finalizzata in alcun modo a "facilitare" l'ingaggio nella squadra spagnola dell'Esportivo Lleida bensì a coprire le spese di istruzione della pratica e di viaggio necessari per organizzare la trasferta. Questa almeno fu la giustificazione presentata a fondamento della richiesta economica.
A fronte di ulteriori richieste economiche per organizzare lo spostamento e procedere alla firma del contratto che sarebbe dovuta avvenire entro la fine del mese di settembre il sig. Benedettini palesò le sue forti perplessità in merito all'effettività della proposta. Fu proprio dinanzi a tali dubbi che il "finto" procuratore prospettò, alzando il tiro, il possibile interessamento del Carpi.
Nessun "pagamento", nessuna "tangente" per ottenere l'ingaggio come le indagini hanno già permesso di accertare.
Si è trattato di una truffa bella e buona posta in essere da un millantatore ai danni di un calciatore che negli ultimi anni si è distinto sia a livello di club che di Nazionale durante le qualificazioni a Euro 2016, ricevendo proprio quest'anno il premio per il miglior giovane calciatore dell'anno dalla Federazione sammarinese.
Ben si comprende come le letture tendenziose e maliziose della vicenda siano favorite dal diffuso malcostume che troppo spesso emerge nel mondo del calcio. Attribuire, tuttavia, proprio a chi ha trovato il coraggio di denunciare un tale episodio, le sgradevoli etichette lette in queste ore non pare che possa favorire quell'opera di purificazione del calcio che viene troppo spesso invocata ma forse troppo poco praticata.
Avv. Stefano Pagliai
A fronte di ulteriori richieste economiche per organizzare lo spostamento e procedere alla firma del contratto che sarebbe dovuta avvenire entro la fine del mese di settembre il sig. Benedettini palesò le sue forti perplessità in merito all'effettività della proposta. Fu proprio dinanzi a tali dubbi che il "finto" procuratore prospettò, alzando il tiro, il possibile interessamento del Carpi.
Nessun "pagamento", nessuna "tangente" per ottenere l'ingaggio come le indagini hanno già permesso di accertare.
Si è trattato di una truffa bella e buona posta in essere da un millantatore ai danni di un calciatore che negli ultimi anni si è distinto sia a livello di club che di Nazionale durante le qualificazioni a Euro 2016, ricevendo proprio quest'anno il premio per il miglior giovane calciatore dell'anno dalla Federazione sammarinese.
Ben si comprende come le letture tendenziose e maliziose della vicenda siano favorite dal diffuso malcostume che troppo spesso emerge nel mondo del calcio. Attribuire, tuttavia, proprio a chi ha trovato il coraggio di denunciare un tale episodio, le sgradevoli etichette lette in queste ore non pare che possa favorire quell'opera di purificazione del calcio che viene troppo spesso invocata ma forse troppo poco praticata.
Avv. Stefano Pagliai
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