Lunedì 22 gennaio 2018 alle ore 21, al Cinema Concordia, per"Il Cinema ritrovato" - la rassegna di San Marino Cinema realizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna che prevede la proiezione di film originali nella versione restaurata – la seconda parte dell’omaggio all’opera omnia del grande regista Jean Vigo.
Dopo la proiezione de L’Atalante, questa volta sullo schermo il film Zero in condotta ed i due cortometraggi À propos de Nice e La Nation par Jean Taris, champion de France.
Zero in condotta con Jean Dasté, Delphin, Louis De Gonzague-Frik, film del 1933, fu stroncato dalla censura come "antifrancese" ed uscì nelle sale solo nel 1945: il piccolo poema sulla memoria, di ispirazione autobiografica, dell'allora ventottenne Vigo, costituisce un irriverente apologo sulla contrapposizione tra la rivolta anarchica dell'infanzia e l'ordine borghese del mondo adulto. Un film "maledetto" che ha trovato negli anni successivi numerosi seguaci e imitatori. La trama: finiscono le vacanze ed è tempo per alcuni ragazzini di ritornare al collegio, luogo austero dove i tutori, adulti ottusi, infliggono loro punizioni severe e li privano della libertà e della creatività. Quattro ragazzi, puniti con uno "zero" in condotta, decidono di ribellarsi.
“Non c’è un film più feroce di questo. Chi lo colpì prima e dopo la sua uscita sapeva evidentemente quello che faceva. Zéro de conduite è un atto di sovversione allo stato puro, uno schiaffo potente e necessario a tutto ciò che gli adulti costruiscono in nome e per conto di quella categoria chiamata infanzia. Jean Vigo lo visse sulla propria pelle, sulle macerie di un’esperienza diretta e traumatica della vita di collegio(…) In questa coincidenza profonda della mente e del cuore sta il segreto dell’arte di Vigo, che gli aggettivi ricorrenti (anarchico, poetico, surreale, irriverente, trasgressivo, eversivo, lirico, maledetto...) non riescono a racchiudere in nessun catalogo. (Gianni Amelio, Il vizio del cinema, Einaudi, Torino 2004)
Dopo la proiezione de L’Atalante, questa volta sullo schermo il film Zero in condotta ed i due cortometraggi À propos de Nice e La Nation par Jean Taris, champion de France.
Zero in condotta con Jean Dasté, Delphin, Louis De Gonzague-Frik, film del 1933, fu stroncato dalla censura come "antifrancese" ed uscì nelle sale solo nel 1945: il piccolo poema sulla memoria, di ispirazione autobiografica, dell'allora ventottenne Vigo, costituisce un irriverente apologo sulla contrapposizione tra la rivolta anarchica dell'infanzia e l'ordine borghese del mondo adulto. Un film "maledetto" che ha trovato negli anni successivi numerosi seguaci e imitatori. La trama: finiscono le vacanze ed è tempo per alcuni ragazzini di ritornare al collegio, luogo austero dove i tutori, adulti ottusi, infliggono loro punizioni severe e li privano della libertà e della creatività. Quattro ragazzi, puniti con uno "zero" in condotta, decidono di ribellarsi.
“Non c’è un film più feroce di questo. Chi lo colpì prima e dopo la sua uscita sapeva evidentemente quello che faceva. Zéro de conduite è un atto di sovversione allo stato puro, uno schiaffo potente e necessario a tutto ciò che gli adulti costruiscono in nome e per conto di quella categoria chiamata infanzia. Jean Vigo lo visse sulla propria pelle, sulle macerie di un’esperienza diretta e traumatica della vita di collegio(…) In questa coincidenza profonda della mente e del cuore sta il segreto dell’arte di Vigo, che gli aggettivi ricorrenti (anarchico, poetico, surreale, irriverente, trasgressivo, eversivo, lirico, maledetto...) non riescono a racchiudere in nessun catalogo. (Gianni Amelio, Il vizio del cinema, Einaudi, Torino 2004)
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