Assemblea Banca di San Marino: importante riconoscimento per i piccoli azionisti Il Comitato “A.M.O. BSM fondata nel 1920” – Azionisti di Minoranza Organizzati di Banca di San Marino, ha fatto il suo esordio in concomitanza dell’Assemblea della Banca di San Marino del 24 Novembre.
Coordinati dal portavoce Marco Beccari, gli azionisti di minoranza hanno incassato un importante successo proponendo ed ottenendo la nomina dell’Avv. Gian Nicola Berti come sindaco in loro rappresentanza.
La nomina dell’affermato professionista sammarinese non era per nulla scontata, vista la predominanza azionaria dell’ECF - Ente Cassa di Faetano; prima delle votazioni anche l’Ente Cassa di Faetano – con una insperata disponibilità, peraltro apprezzata dai soci di minoranza rappresentati da A.M.O. BSM – ha condiviso la nomina dell’Avv. Berti quale membro del collegio sindacale di Banca di San Marino.
Questo è un primo importante passo, che vedrà sempre più protagonisti i piccoli azionisti della BSM che assommano a 1.853, di cui ben 1.760 detentori di un numero di azioni compreso tra 1 e 250. Il prossimo passo sarà quello finalizzato ad ottenere un membro del C.d.A. in rappresentanza della minoranza azionaria, concretizzando un importante presidio di rappresentanza, controllo e tutela dell’azionariato minoritario.
Il punto più “caldo” all’ordine del giorno dell’Assemblea della BSM era quello relativo all’“informativa in merito agli studi di fattibilità afferenti opzioni strategiche per la Banca di San Marino”, detto in parole più semplici si è trattato della relazione di due ricercatori dell’Università Bocconi di Milano sui possibili scenari che potranno riguardare il futuro della Banca, seguita da una “imbarazzante” e molto superficiale relazione (almeno nella versione da 13 slide illustrata all’Assemblea degli Azionisti di BSM, ma pare che ne sia stata predisposta un’altra versione più corposa e dai contenuti più preoccupanti), illustrata dal solito esperto forense della “ben nota” società di consulenza KPMG.
Inutile sottolineare che l’esperto di KPMG – che va ricordato è advisor unico dell’operazione BSM/Carisp – per non scontentare i munifici committenti si è profuso in uno sperticato elogio rispetto alla ipotizzata fusione, magnificandone i vantaggi e le opportunità. Peccato che abbia tralasciato il pesantissimo costo in termini occupazionali, di chiusura di filiali e di perdita di democrazia economica.
La presentazione di KPMG ha raggiunto livelli epici ed imbarazzanti con l’illustrazione della slide che parla della “banca di sistema” e l’onnipresente coinvolgimento economico dello Stato (e quindi della collettività), che dovrà di fatto azzerare il passivo di Cassa di Risparmio iniettando circa 400 milioni di €uro nella banca.
Innumerevoli e molto qualificati gli interventi dei piccoli azionisti che – all’unisono – hanno rigettato “senza se e senza ma” l’ipotesi di fusione con Cassa di Risparmio, sottolineando l’importanza di preservare il patrimonio storico e la piena autonomia della Banca di San Marino.
Imbarazzante il silenzio da parte dei membri del C.d.A. della BSM e dell’A.D. Dott. Domenico Lombardi, di fronte alle crescenti e motivate critiche che si sono spinte fino alla richiesta di dimissioni dell’intero C.d.A..
Presentata anche la richiesta di rilanciare la Banca con un piano industriale condiviso dall’Assemblea degli Azionisti, senza perdere ulteriore tempo (e soldi) in improbabili progetti di fusione, più finalizzati ad assecondare le richieste del Governo che a preservare e promuovere l’autonomia ed il consolidamento della Banca di San Marino.
E’ già attiva la pagina Facebook di “AMO BSM” nella quale si possono seguire le attività del comitato; per aderire ad “A.M.O. BSM fondata nel 1920” e per informazioni si può utilizzare l’email del comitato amobsm1920@gmail.com
Comunicato stampa
Comitato “A.M.O. BSM fondata nel 1920”
Coordinati dal portavoce Marco Beccari, gli azionisti di minoranza hanno incassato un importante successo proponendo ed ottenendo la nomina dell’Avv. Gian Nicola Berti come sindaco in loro rappresentanza.
La nomina dell’affermato professionista sammarinese non era per nulla scontata, vista la predominanza azionaria dell’ECF - Ente Cassa di Faetano; prima delle votazioni anche l’Ente Cassa di Faetano – con una insperata disponibilità, peraltro apprezzata dai soci di minoranza rappresentati da A.M.O. BSM – ha condiviso la nomina dell’Avv. Berti quale membro del collegio sindacale di Banca di San Marino.
Questo è un primo importante passo, che vedrà sempre più protagonisti i piccoli azionisti della BSM che assommano a 1.853, di cui ben 1.760 detentori di un numero di azioni compreso tra 1 e 250. Il prossimo passo sarà quello finalizzato ad ottenere un membro del C.d.A. in rappresentanza della minoranza azionaria, concretizzando un importante presidio di rappresentanza, controllo e tutela dell’azionariato minoritario.
Il punto più “caldo” all’ordine del giorno dell’Assemblea della BSM era quello relativo all’“informativa in merito agli studi di fattibilità afferenti opzioni strategiche per la Banca di San Marino”, detto in parole più semplici si è trattato della relazione di due ricercatori dell’Università Bocconi di Milano sui possibili scenari che potranno riguardare il futuro della Banca, seguita da una “imbarazzante” e molto superficiale relazione (almeno nella versione da 13 slide illustrata all’Assemblea degli Azionisti di BSM, ma pare che ne sia stata predisposta un’altra versione più corposa e dai contenuti più preoccupanti), illustrata dal solito esperto forense della “ben nota” società di consulenza KPMG.
Inutile sottolineare che l’esperto di KPMG – che va ricordato è advisor unico dell’operazione BSM/Carisp – per non scontentare i munifici committenti si è profuso in uno sperticato elogio rispetto alla ipotizzata fusione, magnificandone i vantaggi e le opportunità. Peccato che abbia tralasciato il pesantissimo costo in termini occupazionali, di chiusura di filiali e di perdita di democrazia economica.
La presentazione di KPMG ha raggiunto livelli epici ed imbarazzanti con l’illustrazione della slide che parla della “banca di sistema” e l’onnipresente coinvolgimento economico dello Stato (e quindi della collettività), che dovrà di fatto azzerare il passivo di Cassa di Risparmio iniettando circa 400 milioni di €uro nella banca.
Innumerevoli e molto qualificati gli interventi dei piccoli azionisti che – all’unisono – hanno rigettato “senza se e senza ma” l’ipotesi di fusione con Cassa di Risparmio, sottolineando l’importanza di preservare il patrimonio storico e la piena autonomia della Banca di San Marino.
Imbarazzante il silenzio da parte dei membri del C.d.A. della BSM e dell’A.D. Dott. Domenico Lombardi, di fronte alle crescenti e motivate critiche che si sono spinte fino alla richiesta di dimissioni dell’intero C.d.A..
Presentata anche la richiesta di rilanciare la Banca con un piano industriale condiviso dall’Assemblea degli Azionisti, senza perdere ulteriore tempo (e soldi) in improbabili progetti di fusione, più finalizzati ad assecondare le richieste del Governo che a preservare e promuovere l’autonomia ed il consolidamento della Banca di San Marino.
E’ già attiva la pagina Facebook di “AMO BSM” nella quale si possono seguire le attività del comitato; per aderire ad “A.M.O. BSM fondata nel 1920” e per informazioni si può utilizzare l’email del comitato amobsm1920@gmail.com
Comunicato stampa
Comitato “A.M.O. BSM fondata nel 1920”
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