Il 21 febbraio scorso il Comites San Marino ha incontrato la Commissione per le Pari Opportunità per affrontare il delicato tema della cittadinanza. Il confronto con la Commissione è stato positivo e proficuo – dichiarano la coordinatrice della Commissione per le Pari opportunità Karen Pruccoli ed il vicepresidente del Comites San Marino Alessandro Amadei - in quanto i membri della Commissione hanno ascoltato con attenzione le riflessioni che sono state loro sottoposte. In particolar modo i membri della Commissione hanno compreso le preoccupazioni del Comites San Marino in merito alla discriminazione presente nell’attuale normativa sulla cittadinanza che riserva ai cittadini sammarinesi naturalizzati un trattamento diverso rispetto a quello riservato ai cittadini sammarinesi di nascita. Infatti, per ottenere la cittadinanza sammarinese per naturalizzazione i cittadini italiani residenti devono rinunciare alla cittadinanza di provenienza, mentre i cittadini sammarinesi di nascita mantengono la doppia cittadinanza nel caso in cui uno dei due genitori sia straniero.
Addirittura, i figli di madre nata sammarinese per origine che abbia riassunto la cittadinanza sammarinese possono richiedere la cittadinanza sammarinese per origine, qualsiasi età abbiano, non dovendo rinunciare alla cittadinanza di provenienza, mentre i figli di madre sammarinese naturalizzata possono richiedere la cittadinanza sammarinese solo se minorenni, dovendo rinunciare comunque alla cittadinanza di provenienza.
Altri importanti spunti che sono emersi dal confronto tra la Commissione per le Pari Opportunità ed il Comites San Marino hanno riguardato il numero degli anni di dimora effettiva e continuativa nel territorio della Repubblica (25 anni per gli stranieri, 15 anni per i coniugi stranieri di cittadino/a sammarinese) per potere effettuare la richiesta di naturalizzazione che, come rilevato anche dall’ECRI (Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza), dovrebbe essere abbassato.
Il Comites San Marino ha proposto a tal proposito una tempistica che vada dai 10 ai 15 anni, come raccomanda l’ECRI, per tutti i casi di naturalizzazione di un residente.
Inoltre, il Comites San Marino ha avanzato la proposta di coinvolgere i cittadini stranieri residenti nel processo di elezione delle Giunte di Castello, stabilendo come condizione di accesso all’elettorato attivo e passivo l’avere dimorato effettivamente per almeno 5 anni nel territorio della Repubblica. Tale proposta condivisa da alcuni partiti in sede di discussione della Legge sulle Giunte di Castello, oltre che rappresentare un passo in avanti rispetto alle raccomandazioni dell’ECRI, permette anche di coinvolgere maggiormente i cittadini stranieri residenti nella vita della comunità sammarinese, in quanto estende i diritti politici anche a quella componente della popolazione che al momento ne è totalmente priva.
Quello con la Commissione per le Pari Opportunità – dichiara il vicepresidente del Comites San Marino Alessandro Amadei – è il primo di una serie di incontri che il Comites San Marino ha organizzato con le parti politiche e sociali del Paese per segnalare la necessità di promuovere correttivi alla legge sulla cittadinanza che possano garantire una democrazia paritaria ed una società più libera e solidale attraverso il riconoscimento dei diritti dei cittadini italiani residenti che sono indubbiamente una parte importante della comunità sammarinese.
Alessandro Amadei Comites San Marino
Karen Pruccoli Commissione per le Pari Opportunità
Addirittura, i figli di madre nata sammarinese per origine che abbia riassunto la cittadinanza sammarinese possono richiedere la cittadinanza sammarinese per origine, qualsiasi età abbiano, non dovendo rinunciare alla cittadinanza di provenienza, mentre i figli di madre sammarinese naturalizzata possono richiedere la cittadinanza sammarinese solo se minorenni, dovendo rinunciare comunque alla cittadinanza di provenienza.
Altri importanti spunti che sono emersi dal confronto tra la Commissione per le Pari Opportunità ed il Comites San Marino hanno riguardato il numero degli anni di dimora effettiva e continuativa nel territorio della Repubblica (25 anni per gli stranieri, 15 anni per i coniugi stranieri di cittadino/a sammarinese) per potere effettuare la richiesta di naturalizzazione che, come rilevato anche dall’ECRI (Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza), dovrebbe essere abbassato.
Il Comites San Marino ha proposto a tal proposito una tempistica che vada dai 10 ai 15 anni, come raccomanda l’ECRI, per tutti i casi di naturalizzazione di un residente.
Inoltre, il Comites San Marino ha avanzato la proposta di coinvolgere i cittadini stranieri residenti nel processo di elezione delle Giunte di Castello, stabilendo come condizione di accesso all’elettorato attivo e passivo l’avere dimorato effettivamente per almeno 5 anni nel territorio della Repubblica. Tale proposta condivisa da alcuni partiti in sede di discussione della Legge sulle Giunte di Castello, oltre che rappresentare un passo in avanti rispetto alle raccomandazioni dell’ECRI, permette anche di coinvolgere maggiormente i cittadini stranieri residenti nella vita della comunità sammarinese, in quanto estende i diritti politici anche a quella componente della popolazione che al momento ne è totalmente priva.
Quello con la Commissione per le Pari Opportunità – dichiara il vicepresidente del Comites San Marino Alessandro Amadei – è il primo di una serie di incontri che il Comites San Marino ha organizzato con le parti politiche e sociali del Paese per segnalare la necessità di promuovere correttivi alla legge sulla cittadinanza che possano garantire una democrazia paritaria ed una società più libera e solidale attraverso il riconoscimento dei diritti dei cittadini italiani residenti che sono indubbiamente una parte importante della comunità sammarinese.
Alessandro Amadei Comites San Marino
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