Sabato 26 gennaio (ore 21,15) presso il Teatro CorTe di Coriano una serata dedicata alla comicità in compagnia di Chiara Becchimanzi della Compagnia Teatrale Varata e Principesse e sfumature – lei, lui & noialtre, di e con Chiara Becchimanzi e con la voce di Beatrice Burgo.
Una donna a cavallo dei 30 anni, una indefinita psicoterapeuta dalla voce suadente, e molte domande: perché le donne di oggi devono essere per forza "tutto"? Cosa vuol dire sottomissione femminile in un contesto in cui una patacca editoriale come "50 sfumature di grigio" vende lo stesso numero di copie di "Don Chisciotte"? “Principesse e sfumature” è il diario di una psicoterapia tragicomica, che propone uno sguardo piccante, sincero, acuto, femminile e soprattutto esilarante sui cliché di genere (e non solo).
Senza mai prendersi troppo sul serio, lo spettacolo e la sua protagonista si interrogano sulla femminilità, sulle relazioni, sulle incompatibilità della sensualità/sessualità.
Un ragionamento sincero e sentito, in grande rapporto con il pubblico, durante il quale il percorso è più importante del traguardo, a partire dalla narrazione di vissuti che potrebbero essere condivisi da molti/e che conducono, appena prima della fine, a sentirci bambini e bambine, e chiederci – davvero – se le cristallizzazioni che abbiamo creato per distinguere i generi siano poi così incontrovertibili, o così importanti.
Avere 30 anni in questa nostra malandata epoca – confessa Chiara stessa - vuol dire far parte della generazione dell’incertezza. Lavorativa. Logistica. Sentimentale. Scrivo “Principesse e sfumature” perché sono veramente in terapia. Perché veramente ho incontrato uomini di tutti i tipi. E soprattutto, perché le colte, brillanti, infaticabili trentenni multitasking della nostra epoca odiano le principesse… ma a volte vorrebbero esserlo. Anche se non lo ammetterebbero mai. E questo attrito tra ciò che siamo consapevolmente diventate e ciò che il bombardamento culturale subito nell’infanzia ci induceva ad essere genera situazioni esilaranti, incomprensioni irresistibili, disavventure immediatamente riconoscibili…ma anche, purtroppo, ferite più o meno rimarginabili. Provare a riderci su è un modo per comprenderle. Perché di riflettere c’è bisogno, ma se si riflette ridendo si riflette meglio.
Spettacolo Vincitore Roma Fringe Festival, Coppa Solinas e Comic Off 2017, tra i migliori 5 spettacoli dell’anno 2016 per la TOP TEN di Media&Sipario e tra le 10 eccellenze creative del Lazio 2018.
Cs
Una donna a cavallo dei 30 anni, una indefinita psicoterapeuta dalla voce suadente, e molte domande: perché le donne di oggi devono essere per forza "tutto"? Cosa vuol dire sottomissione femminile in un contesto in cui una patacca editoriale come "50 sfumature di grigio" vende lo stesso numero di copie di "Don Chisciotte"? “Principesse e sfumature” è il diario di una psicoterapia tragicomica, che propone uno sguardo piccante, sincero, acuto, femminile e soprattutto esilarante sui cliché di genere (e non solo).
Senza mai prendersi troppo sul serio, lo spettacolo e la sua protagonista si interrogano sulla femminilità, sulle relazioni, sulle incompatibilità della sensualità/sessualità.
Un ragionamento sincero e sentito, in grande rapporto con il pubblico, durante il quale il percorso è più importante del traguardo, a partire dalla narrazione di vissuti che potrebbero essere condivisi da molti/e che conducono, appena prima della fine, a sentirci bambini e bambine, e chiederci – davvero – se le cristallizzazioni che abbiamo creato per distinguere i generi siano poi così incontrovertibili, o così importanti.
Avere 30 anni in questa nostra malandata epoca – confessa Chiara stessa - vuol dire far parte della generazione dell’incertezza. Lavorativa. Logistica. Sentimentale. Scrivo “Principesse e sfumature” perché sono veramente in terapia. Perché veramente ho incontrato uomini di tutti i tipi. E soprattutto, perché le colte, brillanti, infaticabili trentenni multitasking della nostra epoca odiano le principesse… ma a volte vorrebbero esserlo. Anche se non lo ammetterebbero mai. E questo attrito tra ciò che siamo consapevolmente diventate e ciò che il bombardamento culturale subito nell’infanzia ci induceva ad essere genera situazioni esilaranti, incomprensioni irresistibili, disavventure immediatamente riconoscibili…ma anche, purtroppo, ferite più o meno rimarginabili. Provare a riderci su è un modo per comprenderle. Perché di riflettere c’è bisogno, ma se si riflette ridendo si riflette meglio.
Spettacolo Vincitore Roma Fringe Festival, Coppa Solinas e Comic Off 2017, tra i migliori 5 spettacoli dell’anno 2016 per la TOP TEN di Media&Sipario e tra le 10 eccellenze creative del Lazio 2018.
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