Un sistema elaborato per ottimizzare le risorse economiche e umane impegnate a livello sociosanitario nella cura degli anziani e dei lungodegenti, nonché l’organizzazione coinvolta in questo ambito sul territorio, è stato al centro di un seminario organizzato dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e svolto venerdì 9 maggio nella sede dei corsi di laurea in Ingegneria Gestionale, a Dogana. In platea, oltre agli studenti del percorso formativo magistrale, addetti ai lavori provenienti da realtà come l’Istituto per la Sicurezza Sociale (ISS) e Casa Valloni, residenza riminese per la terza età. Il modello è stato introdotto da Paul Forte, ricercatore della University of Bath, in Inghilterra, dov’è attivo nella cornice del Centre for Healthcare Innovation and Improvement: frutto di un approccio sviluppato su quasi 40 anni, prevede un sistema basato sull’elaborazione di dati raccolti fra i principali soggetti coinvolti nel settore, dai medici ai manager degli ospedali, dai politici agli infermieri, dai volontari alle badanti, dalle eventuali associazioni impegnate sul territorio agli stessi pazienti, tenendo inoltre presente gli spazi e le disponibilità dei reparti delle diverse strutture, delle case di cura e così via. “La domanda di fondo - precisa il docente dell’Ateneo sammarinese Pietro Renzi, che ha introdotto l’iniziativa insieme al collega Alberto Franci - riguarda l’allocazione delle risorse economiche, della forza lavoro e non solo, considerando in primis le esigenze della popolazione, indicata come elemento centrale verso la quale garantire il massimo servizio, calibrato in questo caso sui bisogni degli anziani e dei lungodegenti. In base quindi a quanti fondi sono disponibili, al personale e tante altre caratteristiche, è possibile ipotizzare un’organizzazione ottimale che aumenta l’efficienza e l’efficacia, riducendo al contempo eventuali disagi e sprechi”. Alla luce dei dati citati da Forte, secondo i quali nella penisola italiana la popolazione oltre i 65 anni nel 2030 raggiungerà il 27,1% del totale a fronte del 24% stimato a livello europeo, l’attenzione verso i servizi agli anziani diventa strategica: “Proprio per questo - prosegue Renzi - il collega della University of Bath ci ha consegnato una versione del modello che stiamo condividendo con gli ospiti presenti al seminario, affinché possano verificare come e se attivarsi per sperimentarlo. In questo senso - conclude l’accademico - vedere in sala figure come il direttore delle attività sanitarie dell’ISS e altre personalità del nostro ospedale, insieme a quelle di prestigiose realtà italiane delle zone limitrofe, non può che confermare il valore di questo tipo di approfondimenti offerti dall’Ateneo sammarinese”. L’evento si è svolto con i patrocini della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, della Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, dell’Authority per l’autorizzazione, l’accreditamento e la qualità dei servizi sanitari, sociosanitari e socioeducativi.
c.s. Università degli Studi della Repubblica di San Marino