C’è una verità che è sotto gli occhi di chiunque voglia vederla: l’attuale classe politica dirigente non è più in grado di tenere, per la Repubblica di San Marino, una linea di politica estera minimamente autonoma dall’Italia. Lo certifica il voto di astensione sulla risoluzione dell’ONU relativo alla catastrofe umanitaria che si sta consumando a Gaza. Questo documento chiede una tregua immediata, chiede a tutte le parti in causa di rispettare il diritto internazionale e quello sui diritti umani, il rilascio degli ostaggi ed una soluzione giusta e duratura del conflitto arabo-israeliano. Come è possibile che San Marino non abbia votato a favore di un simile documento? Non risulta al Segretario di Stato agli Esteri Luca Beccari che la popolazione civile a Gaza sia sottoposta ad incessanti bombardamenti ormai da 20 giorni? Risulta accettabile alla sensibilità di Beccari che bambini, donne, anziani vengano chiusi in trappola, inermi perché privi di qualsiasi difesa contraerea, senza luce, acqua e cibo e poi sottoposti ad attacchi aerei continui?
È al corrente il governo di San Marino del numero di vittime e feriti civili che ogni giorno ONU e UNICEF comunicano? Dice Beccari che tutto questo non è sufficiente a sostenere questa risoluzione, perché questa “ometteva completamente il riconoscimento di Hamas come organizzazione terroristica” e “non faceva alcuna menzione alle vittime israeliane, compresi gli ostaggi”. In realtà, nella risoluzione si chiede il rilascio degli ostaggi e si condannano tutte le azioni terroristiche compiute su israeliani e palestinesi civili. Se quello che sta avvenendo non è sufficiente, a chi rappresenta San Marino negli organismi internazionali, per chiedere una tregua umanitaria, ci chiediamo se e dove costoro abbiano smarrito la propria umanità.
Eppure, Paesi europei importanti come Francia, Spagna, Belgio, Portogallo, Lussemburgo ed altri non hanno avuto remore a votare a favore. Noi invece no, guarda caso proprio come l’Italia. Inoltre, il voto di astensione di San Marino è stato deciso in violazione di quanto approvato, pochi giorni fa dal Consiglio Grande e Generale. Ci riferiamo all’ordine del giorno, votato all’unanimità dei votanti, con cui si invitava il Congresso di Stato, attraverso il Segretariato di Stato agli Esteri, a sostenere ogni iniziativa che puntasse ad un immediato cessate il fuoco, all’accesso a Gaza degli aiuti umanitari e al perseguimento dell’obiettivo di facilitare la realizzazione due Stati uno ebraico e l’altro palestinese. Ossia, esattamente gli obiettivi che si prefigge la risoluzione ONU non votata da San Marino. Perché Beccari ha deciso di non rispettare questo ordine del giorno?
Noi di Demos condanniamo senza se e senza ma l’azione terroristica di Hamas. Al tempo stesso riteniamo inaccettabile la vendetta collettiva verso l’intera popolazione di Gaza, decisa dal governo israeliano. Riteniamo che questo Paese abbia bisogno di una classe politica dirigente più preparata e professionale, ma anche coraggiosa, capace di smarcarsi dalla politica italiana i cui interessi non possono coincidere sempre, pedissequamente, con i nostri. Stiamo lavorando per un nuovo progetto politico. Che si fondi su una ritrovata visione di politica estera. Per una nuova stagione di confronto nel segno della tradizione dei valori di pace, neutralità e accoglienza. Valori riconosciuti da sempre alla nostra Repubblica.