DIFENDIAMO SAN MARINO esprime a tutti i cittadini la profonda preoccupazione sulla situazione economica del paese. E’ opinione di tanti stati europei, dei governi italiani passati e attuali, che l’austerità non rappresenti una soluzione della crisi economica.
A San Marino sembra che si stia facendo esattamente il contrario.
E’ stata introdotta una patrimoniale e si è pronti alla terza spending review degli stipendi dei pubblici dipendenti, senza dimenticare anche l’ultima revisione del sistema pensionistico; ma probabilmente non è finita qua, dopo il candido e preoccupante annuncio del Segretario di Stato per le Finanze al termine dell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale sulla necessità di non rinviare il pagamento della patrimoniale.
È ormai acclarato che tutti i cittadini stanno pagando gli errori di pochi e l’inefficienza di molti, e anche quando la magistratura, oggi alle prese con problemi interni allarmanti, avrà fatto chiarezza fino in fondo, nessuno ci ridarà quanto abbiamo ormai perso.
La cosa che invece ci lascia stupiti è la profonda contraddizione: “Crisi e spreco!” che continua a perseverare.
Sembra che il buon senso ci abbia abbandonato, ci aspetteremmo in modo sensato non un taglio degli stipendi, che inevitabilmente acuirà la crisi economica, ma un taglio degli sprechi, una agenda delle priorità e un preciso progetto di sviluppo, invece nulla di tutto questo.
E’ notizia di qualche giorno fa, del crollo del mercato immobiliare con riduzione ai minimi storici dei rogiti in Repubblica.
Alla fine dell’anno avremo la finanziaria definita “lacrime e sangue” ma nel contempo spunta il progetto da oltre 1 Milione di euro per la costruzione di una rotonda a Murata; si firmano contratti milionari per la Moto GP; si spendono 4 milioni di euro per consulenze in un anno. E’ ammirevole lo sfarzo ed il gioco di luci, forse un po pacchiano, del “Natale delle meraviglie” che certo contrasta con lo stato d’animo attuale dei sammarinesi, tutti quanti colpiti dalla patrimoniale, mentre nella fattispecie i dipendenti pubblici vedranno decurtare dal loro stipendio centinaia di euro nel corso del nuovo anno. Speriamo che almeno il settore turistico possa registrare un incremento positivo per il mese di dicembre dopo aver sofferto per un anno intero.
Una voragine su cui stiamo spendendo è la sanità che attualmente offre liste d’attesa improponibili e smantellamento dei servizi, costringendo i Sammarinesi, preoccupati per la propria salute a rivolgersi fuori, per visite ed esami. Ma nonostante tante prestazioni gravino ormai sulle spalle dei cittadini, con ovvio risparmio per l’ISS, la sanità pubblica continua a costare.
Colpa dei medici che se ne sono andati!
Se non se ne fossero andati non sarebbe stata necessaria la legge sulla dirigenza che ne ha aumentato gli stipendi, non sarebbe stata necessaria l’attivazione di convenzioni con personale medico forestiero e le convenzioni con strutture esterne per mantenere aperti diversi servizi.
Ma sarebbe anche sensato chiedersi perché questa crisi del personale medico!
Mancato riconoscimento di carriera, mancata progettualità a medio termine sul fabbisogno di personale medico; la regolamentazione della libera professione che nulla costava allo stato ma che ha fornito casistica, esperienza e gratificazione economica.
Oggi la libera professione è pseudo-regolamenta: liste d’attesa per visita che supero i 100 gg e dirigenti assenti perché in libera professione.
Il personale medico in organico aveva un costo fisso e prevedibile, il suo smantellamento ha invece introdotto una variabile impazzita come il costo del personale convenzionato.
Ma siamo proprio sicuri che non vi fossero alternative a questa politica sanitaria? Si sono cercate le risorse sul territorio e soprattutto è mai stato proposto alle strutture private sammarinesi di organizzarsi per l’attivazione di convenzione di servizi e prestazioni?
Reperire e convenzionare privati in territorio significherebbe non solo risparmiare, ma allo stesso tempo creare lavoro e sviluppo economico in San Marino con rientro di buona parte del costo della convenzione stessa! Ma non stiamo parlando di cose mai viste perché per il servizio odontoiatrico funziona proprio a questo modo!
Ma probabilmente non si vuole incentivare il privato interno in quanto lo si considera un possibile concorrente e si preferisce portare soldi sammarinesi fuori confine mediante convenzioni con i medici stranieri e strutture esterne.
Anzi si cerca di opprimere il privato mediante uno statuto obsoleto dell’ordine professionale che impedisce una corretta e doverosa informazione per i pazienti che ricercano nel privato una risposta alle loro necessità.
Tutto questo sta portando ad una grave crisi anche del settore della sanità privata che inevitabilmente andrà a ripercuotersi anche sull’offerta d’impiego.
Allo stesso modo sta generando profitti e vantaggi per strutture private italiane limitrofe che non soffrono di limitazioni in ambito pubblicitario e purtroppo anche di qualche struttura in territorio che ignora lo statuto e che attraverso la pubblicità sanitaria si procura profitto cagionando danno economico alle altre strutture che rispettano invece le regole.
DIFENDIAMO SAN MARINO auspica che proprio in questo settore il Segretario di Stato per la Sanità voglia prendere sollecitamente in considerazione la revisione dello statuto dell’ordine; predisponga, interventi concreti e valuti proposte allo scopo di far crescere anche il settore della sanità privata, opzione realistica e complementare alla copertura sanitaria garantita dallo Stato per tutti i suoi cittadini e indubbia ricchezza per il nostro paese.
Cs Difendiamo San Marino
A San Marino sembra che si stia facendo esattamente il contrario.
E’ stata introdotta una patrimoniale e si è pronti alla terza spending review degli stipendi dei pubblici dipendenti, senza dimenticare anche l’ultima revisione del sistema pensionistico; ma probabilmente non è finita qua, dopo il candido e preoccupante annuncio del Segretario di Stato per le Finanze al termine dell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale sulla necessità di non rinviare il pagamento della patrimoniale.
È ormai acclarato che tutti i cittadini stanno pagando gli errori di pochi e l’inefficienza di molti, e anche quando la magistratura, oggi alle prese con problemi interni allarmanti, avrà fatto chiarezza fino in fondo, nessuno ci ridarà quanto abbiamo ormai perso.
La cosa che invece ci lascia stupiti è la profonda contraddizione: “Crisi e spreco!” che continua a perseverare.
Sembra che il buon senso ci abbia abbandonato, ci aspetteremmo in modo sensato non un taglio degli stipendi, che inevitabilmente acuirà la crisi economica, ma un taglio degli sprechi, una agenda delle priorità e un preciso progetto di sviluppo, invece nulla di tutto questo.
E’ notizia di qualche giorno fa, del crollo del mercato immobiliare con riduzione ai minimi storici dei rogiti in Repubblica.
Alla fine dell’anno avremo la finanziaria definita “lacrime e sangue” ma nel contempo spunta il progetto da oltre 1 Milione di euro per la costruzione di una rotonda a Murata; si firmano contratti milionari per la Moto GP; si spendono 4 milioni di euro per consulenze in un anno. E’ ammirevole lo sfarzo ed il gioco di luci, forse un po pacchiano, del “Natale delle meraviglie” che certo contrasta con lo stato d’animo attuale dei sammarinesi, tutti quanti colpiti dalla patrimoniale, mentre nella fattispecie i dipendenti pubblici vedranno decurtare dal loro stipendio centinaia di euro nel corso del nuovo anno. Speriamo che almeno il settore turistico possa registrare un incremento positivo per il mese di dicembre dopo aver sofferto per un anno intero.
Una voragine su cui stiamo spendendo è la sanità che attualmente offre liste d’attesa improponibili e smantellamento dei servizi, costringendo i Sammarinesi, preoccupati per la propria salute a rivolgersi fuori, per visite ed esami. Ma nonostante tante prestazioni gravino ormai sulle spalle dei cittadini, con ovvio risparmio per l’ISS, la sanità pubblica continua a costare.
Colpa dei medici che se ne sono andati!
Se non se ne fossero andati non sarebbe stata necessaria la legge sulla dirigenza che ne ha aumentato gli stipendi, non sarebbe stata necessaria l’attivazione di convenzioni con personale medico forestiero e le convenzioni con strutture esterne per mantenere aperti diversi servizi.
Ma sarebbe anche sensato chiedersi perché questa crisi del personale medico!
Mancato riconoscimento di carriera, mancata progettualità a medio termine sul fabbisogno di personale medico; la regolamentazione della libera professione che nulla costava allo stato ma che ha fornito casistica, esperienza e gratificazione economica.
Oggi la libera professione è pseudo-regolamenta: liste d’attesa per visita che supero i 100 gg e dirigenti assenti perché in libera professione.
Il personale medico in organico aveva un costo fisso e prevedibile, il suo smantellamento ha invece introdotto una variabile impazzita come il costo del personale convenzionato.
Ma siamo proprio sicuri che non vi fossero alternative a questa politica sanitaria? Si sono cercate le risorse sul territorio e soprattutto è mai stato proposto alle strutture private sammarinesi di organizzarsi per l’attivazione di convenzione di servizi e prestazioni?
Reperire e convenzionare privati in territorio significherebbe non solo risparmiare, ma allo stesso tempo creare lavoro e sviluppo economico in San Marino con rientro di buona parte del costo della convenzione stessa! Ma non stiamo parlando di cose mai viste perché per il servizio odontoiatrico funziona proprio a questo modo!
Ma probabilmente non si vuole incentivare il privato interno in quanto lo si considera un possibile concorrente e si preferisce portare soldi sammarinesi fuori confine mediante convenzioni con i medici stranieri e strutture esterne.
Anzi si cerca di opprimere il privato mediante uno statuto obsoleto dell’ordine professionale che impedisce una corretta e doverosa informazione per i pazienti che ricercano nel privato una risposta alle loro necessità.
Tutto questo sta portando ad una grave crisi anche del settore della sanità privata che inevitabilmente andrà a ripercuotersi anche sull’offerta d’impiego.
Allo stesso modo sta generando profitti e vantaggi per strutture private italiane limitrofe che non soffrono di limitazioni in ambito pubblicitario e purtroppo anche di qualche struttura in territorio che ignora lo statuto e che attraverso la pubblicità sanitaria si procura profitto cagionando danno economico alle altre strutture che rispettano invece le regole.
DIFENDIAMO SAN MARINO auspica che proprio in questo settore il Segretario di Stato per la Sanità voglia prendere sollecitamente in considerazione la revisione dello statuto dell’ordine; predisponga, interventi concreti e valuti proposte allo scopo di far crescere anche il settore della sanità privata, opzione realistica e complementare alla copertura sanitaria garantita dallo Stato per tutti i suoi cittadini e indubbia ricchezza per il nostro paese.
Cs Difendiamo San Marino
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