La Sovranità di uno Stato coincide con l’espressione, da parte di questo, della somma del potere legislativo, esecutivo e giudiziario con il relativo e conseguente riconoscimento di questi da parte della Comunità Internazionale.
Nonostante la Serenissima Repubblica di San Marino abbia da sempre mantenuto rapporti di amicizia e buon vicinato con l’Italia, alla quale è tutt’oggi legata da fondamentali e numerosi accordi bilaterali, e mantenga relazioni diplomatiche e consolari con numerosi Paesi d’Europa e del Mondo, altresì partecipando quale membro effettivo a numerosi Organismi internazionali, molto spesso risulta necessario per questa Repubblica riaffermare con forza la propria sovranità ed indipendenza.
Ciò, in particolare, deriva dalla scarsa conoscenza di molti della realtà e delle peculiarità del contesto sammarinese: ecco perché riteniamo non possa essere tollerabile che il nostro Paese possa essere definito, come nel servizio andato in onda in data 23 novembre 2018 nel tg satirico “Striscia La Notizia”, quale uno “Staterello” del quale si contestano apertamente scelte politiche e legislative senza gli opportuni approfondimenti. In tale servizio, infatti, si è impropriamente parlato della Repubblica di San Marino, quale “unico” Stato che non ha aderito a determinate Convenzioni internazionali, nello specifico alla Convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica: tale trattato, tra l’altro, consente la facoltà per gli Stati che intendono aderirvi di effettuare specifiche riserve al momento dell’adesione sia con riferimento a determinate specie animali sia delimitandone gli effetti a determinate porzioni di territorio, ciò al fine evidente di conservare e tutelare le peculiarità e le caratteristiche proprie di ciascuno Stato, senza che tali scelte di indipendenza e sovranità possano essere sindacate (ad esempio la Danimarca è firmataria della Convenzione, pur con l’eccezione esplicita degli effetti con riferimento ai territori autonomi della Groenlandia e delle Isole Fær Øer).
Va tra l’altro detto, al riguardo, che anche altri Stati, sia con un territorio di “piccole dimensioni” sia di “grandi dimensioni”, quali ad esempio la Russia o la Bielorussia, non vi hanno aderito, senza scatenare tutto questo clamore.
Risulta altresì offensiva la definizione quali “bracconieri” di chi esercita l’attività venatoria nella Repubblica di San Marino, specialmente se ciò viene effettuato nel rispetto delle normative vigenti: ogni Stato ha leggi proprie che disciplinano l’attività venatoria e ciò che è illegale in un Paese può essere legale, trattandosi di realtà diverse, appena varcato il confine di Stato. Ciò è facilmente verificabile analizzando le sostanziali differenze relative a periodi e specie cacciabili in diverse nazioni europee.
In considerazione di quanto sopra, al di là della specificità di questa tematica, riteniamo assolutamente necessario ribadire con forza la necessità di difendere sempre in maniera risoluta la sovranità ed indipendenza della nostra amata Repubblica, prendendo esplicita posizione e replicando sempre con determinazione: un conto è la critica costruttiva, altro conto è il giudizio fine a sé stesso.
DOMANI - Motus Liberi
Nonostante la Serenissima Repubblica di San Marino abbia da sempre mantenuto rapporti di amicizia e buon vicinato con l’Italia, alla quale è tutt’oggi legata da fondamentali e numerosi accordi bilaterali, e mantenga relazioni diplomatiche e consolari con numerosi Paesi d’Europa e del Mondo, altresì partecipando quale membro effettivo a numerosi Organismi internazionali, molto spesso risulta necessario per questa Repubblica riaffermare con forza la propria sovranità ed indipendenza.
Ciò, in particolare, deriva dalla scarsa conoscenza di molti della realtà e delle peculiarità del contesto sammarinese: ecco perché riteniamo non possa essere tollerabile che il nostro Paese possa essere definito, come nel servizio andato in onda in data 23 novembre 2018 nel tg satirico “Striscia La Notizia”, quale uno “Staterello” del quale si contestano apertamente scelte politiche e legislative senza gli opportuni approfondimenti. In tale servizio, infatti, si è impropriamente parlato della Repubblica di San Marino, quale “unico” Stato che non ha aderito a determinate Convenzioni internazionali, nello specifico alla Convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica: tale trattato, tra l’altro, consente la facoltà per gli Stati che intendono aderirvi di effettuare specifiche riserve al momento dell’adesione sia con riferimento a determinate specie animali sia delimitandone gli effetti a determinate porzioni di territorio, ciò al fine evidente di conservare e tutelare le peculiarità e le caratteristiche proprie di ciascuno Stato, senza che tali scelte di indipendenza e sovranità possano essere sindacate (ad esempio la Danimarca è firmataria della Convenzione, pur con l’eccezione esplicita degli effetti con riferimento ai territori autonomi della Groenlandia e delle Isole Fær Øer).
Va tra l’altro detto, al riguardo, che anche altri Stati, sia con un territorio di “piccole dimensioni” sia di “grandi dimensioni”, quali ad esempio la Russia o la Bielorussia, non vi hanno aderito, senza scatenare tutto questo clamore.
Risulta altresì offensiva la definizione quali “bracconieri” di chi esercita l’attività venatoria nella Repubblica di San Marino, specialmente se ciò viene effettuato nel rispetto delle normative vigenti: ogni Stato ha leggi proprie che disciplinano l’attività venatoria e ciò che è illegale in un Paese può essere legale, trattandosi di realtà diverse, appena varcato il confine di Stato. Ciò è facilmente verificabile analizzando le sostanziali differenze relative a periodi e specie cacciabili in diverse nazioni europee.
In considerazione di quanto sopra, al di là della specificità di questa tematica, riteniamo assolutamente necessario ribadire con forza la necessità di difendere sempre in maniera risoluta la sovranità ed indipendenza della nostra amata Repubblica, prendendo esplicita posizione e replicando sempre con determinazione: un conto è la critica costruttiva, altro conto è il giudizio fine a sé stesso.
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