98km di percorsi ciclopedonali che partono da Riccione, zona Marano e che si snodano fino a San Marino passando per Coriano. Questo splendido progetto di mobilità ecosostenibile, dal nome evocativo “Le linee dell’acqua, progetto di mobilità ecosostenibile per la nuova green economy e valorizzazione del territorio”, è stato presentato dal comune di Riccione e di Coriano, in concerto con l’Università di San Marino.
Si tratta di un’iniziativa che si colloca all'interno di un programma comunitario europeo che punta a sviluppare collegamenti "verdi" che partono dai grandi centri urbani e si inoltrano nelle periferie e campagne, così da permettere a chi abita fuori di recarsi in città (per lavorare, o per diletto) in bici o a piedi, senza usare l'auto.
Riccione e Coriano hanno potuto quindi usufruire di importanti contributi europei, per la realizzazione di questo progetto. San Marino rappresenterebbe una risorsa importantissima per i comuni limitrofi in questo senso, dato che l'Europa stanzia risorse appositamente per progetti transnazionali capaci di mettere in collegamento le zone di confine dell'UE con i Paesi non membri limitrofi.
Fino ad ora, tuttavia, non siamo stati capaci di cogliere queste opportunità. Nonostante l’inserimento di questo impegno, grazie ad una richiesta di Civico10, all’interno del Piano strategico per il turismo del 2013 e nonostante alcuni interessanti progetti siano stati stilati negli anni dagli Uffici competenti, quasi nulla è uscito dai cassetti e anche quando sono stati approvati (vedi “Le vie dell’acqua” dei Mulini di Canepa – vi ricorda qualcosa?) non sono stati realizzati.
È stata fino ad ora trascurata la possibilità di creare un’infrastruttura in grado di collegare i circuiti pedonali e ciclabili già presenti e in via di sviluppo delle aree limitrofe (ciclabile del Marecchia, Sentiero 00 – Alta via dei parchi ed oggi il progetto in via di realizzazione nella valle del Marano).
Stiamo rinunciando, così, a realizzare una vera e propria palestra all’aria aperta utile per l’organizzazione di eventi sportivi di rilevanza nazionale legati ad attività quali il trekking, la mountain bike, il nordic walking, l’arrampicata, e via dicendo, ma soprattutto a metterci in rete con i territori limitrofi con infrastrutture che stanno iniziando a mettere in movimento flussi eco-turistici importanti.
In particolar modo in un settore come il turismo, spetta alla politica elaborare e promuovere la strategia. Su questo occorre avere le idee chiare, così da produrre norme contenenti disposizioni e incentivi che aiuteranno il privato a lavorare bene e a raggiungere gli obiettivi che assieme si vogliono ottenere, ma soprattutto stanziare risorse e rispettare le scadenze.
La domanda quindi che facciamo a chi in questo momento ha responsabilità su questo comparto è: San Marino vuole davvero puntare sull’eco-turismo? Se la risposta è affermativa occorre applicarsi, concretizzare e investire: la politica deve trovare le risorse per collegare i percorsi ciclopedonali e realizzarne di nuovi.
Ma la politica dell’improvvisazione ha da tempo, purtroppo, preso il sopravvento su quella della programmazione e sul metodo.
Se non saremo capaci di tradurre le tante, troppe parole spese negli anni, in fatti, continueremo a perdere opportunità importanti per creare sinergie e inserire la Repubblica di San Marino all’interno di circuiti turistici la cui importanza è in costante aumento."
Si tratta di un’iniziativa che si colloca all'interno di un programma comunitario europeo che punta a sviluppare collegamenti "verdi" che partono dai grandi centri urbani e si inoltrano nelle periferie e campagne, così da permettere a chi abita fuori di recarsi in città (per lavorare, o per diletto) in bici o a piedi, senza usare l'auto.
Riccione e Coriano hanno potuto quindi usufruire di importanti contributi europei, per la realizzazione di questo progetto. San Marino rappresenterebbe una risorsa importantissima per i comuni limitrofi in questo senso, dato che l'Europa stanzia risorse appositamente per progetti transnazionali capaci di mettere in collegamento le zone di confine dell'UE con i Paesi non membri limitrofi.
Fino ad ora, tuttavia, non siamo stati capaci di cogliere queste opportunità. Nonostante l’inserimento di questo impegno, grazie ad una richiesta di Civico10, all’interno del Piano strategico per il turismo del 2013 e nonostante alcuni interessanti progetti siano stati stilati negli anni dagli Uffici competenti, quasi nulla è uscito dai cassetti e anche quando sono stati approvati (vedi “Le vie dell’acqua” dei Mulini di Canepa – vi ricorda qualcosa?) non sono stati realizzati.
È stata fino ad ora trascurata la possibilità di creare un’infrastruttura in grado di collegare i circuiti pedonali e ciclabili già presenti e in via di sviluppo delle aree limitrofe (ciclabile del Marecchia, Sentiero 00 – Alta via dei parchi ed oggi il progetto in via di realizzazione nella valle del Marano).
Stiamo rinunciando, così, a realizzare una vera e propria palestra all’aria aperta utile per l’organizzazione di eventi sportivi di rilevanza nazionale legati ad attività quali il trekking, la mountain bike, il nordic walking, l’arrampicata, e via dicendo, ma soprattutto a metterci in rete con i territori limitrofi con infrastrutture che stanno iniziando a mettere in movimento flussi eco-turistici importanti.
In particolar modo in un settore come il turismo, spetta alla politica elaborare e promuovere la strategia. Su questo occorre avere le idee chiare, così da produrre norme contenenti disposizioni e incentivi che aiuteranno il privato a lavorare bene e a raggiungere gli obiettivi che assieme si vogliono ottenere, ma soprattutto stanziare risorse e rispettare le scadenze.
La domanda quindi che facciamo a chi in questo momento ha responsabilità su questo comparto è: San Marino vuole davvero puntare sull’eco-turismo? Se la risposta è affermativa occorre applicarsi, concretizzare e investire: la politica deve trovare le risorse per collegare i percorsi ciclopedonali e realizzarne di nuovi.
Ma la politica dell’improvvisazione ha da tempo, purtroppo, preso il sopravvento su quella della programmazione e sul metodo.
Se non saremo capaci di tradurre le tante, troppe parole spese negli anni, in fatti, continueremo a perdere opportunità importanti per creare sinergie e inserire la Repubblica di San Marino all’interno di circuiti turistici la cui importanza è in costante aumento."
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