Il francobollo riproduce un ritratto di Pier Paolo Pasolini, tratto da un’opera di Gianluigi Toccafondo. Nato a Bologna il 5 marzo 1922, Pasolini si distinse come poeta, giornalista d’inchiesta, opinionista, regista, sceneggiatore, romanziere nonché autore di testi musicali. Molto attento alla società italiana e ai suoi cambiamenti, Pasolini suscitò spesso polemiche per via della radicalità dei suoi giudizi, estremamente critici nei confronti delle abitudini borghesi e della nascente – tra il secondo dopoguerra e gli anni Settanta – società dei consumi. Considerato uno dei più grandi intellettuali del XX secolo, continua a rappresentare un caposaldo della cultura moderna italiana e internazionale, ancora oggi originale e di grande attualità. Pier Paolo Pasolini per tutta l’infanzia e l’adolescenza segue il padre, ufficiale di fanteria, nei suoi spostamenti, trasferendosi continuamente da una città all’altra del Nord Italia. Nel 1942 a causa della guerra si rifugia nel paese materno, Casarsa della Delizia, in Friuli. Nel 1942 esce il suo primo libro Poesie a Casarsa. Nel corso della sua vita l’attività poetica costituirà una costante e porterà alla pubblicazione di alcuni dei più importanti testi della letteratura italiana del Novecento. Citiamo, a titolo di esempio, La meglio gioventù, Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa, Trasumanar e organizzar. Nel 1950 Pasolini lascia il Friuli e si trasferisce a Roma. Nel 1955 esordisce nella narrativa con Ragazzi di vita; in seguito scriverà altri romanzi, come Una vita violenta (1959) Il sogno di una cosa (1962) e Petrolio (postumo, 1992). Nel 1961 avviene il passaggio alla regia con il lungometraggio Accattone. La sua produzione cinematografica è notevole: quasi un film all’anno. Ricordiamo Mamma Roma, La ricotta, Il Vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini, Teorema, Medea, Il Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una notte e Salò o le 120 giornate di Sodoma. Nel 1973 inizia la collaborazione al «Corriere della Sera». In una serie di articoli – raccolti in seguito in Scritti corsari (1975) e Lettere luterane (postumo, 1976) – lo scrittore affronta le scottanti questioni dell’Italia contemporanea. La notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, Pasolini muore assassinato all’Idroscalo di Ostia, vicino a Roma.