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Federazione Moda Italia – Confcommercio: Da domani, 6 luglio, l’avvio dei saldi estivi: ogni famiglia spenderà 213 euro

5 lug 2023
Federazione Moda Italia – Confcommercio: Da domani, 6 luglio, l’avvio dei saldi estivi: ogni famiglia spenderà 213 euro


Il presidente provinciale di Federazione Moda Italia – Confcommercio, Giammaria Zanzini: “Aiuteranno a mitigare un po’ gli effetti del calo di vendite e dei rincari degli ultimi mesi. Le buone notizie non mancano: abbiamo ottenuto l’avvio dei saldi concomitante in tutte le Regioni e il Codice del consumo che regola sconti e promozioni anche on-line. Mi meraviglio però che proprio dal nostro territorio arrivi una sortita in avanti fuori da ogni legge, con la Shopping Night di stasera pubblicizzata come quella dell’avvio dei saldi. Un’iniziativa da cui ci dissociamo, che innesca quella concorrenza sleale che combattiamo da sempre in prima linea. Il commercio ha le sue leggi e le sue regole che vanno rispettate”

Da domani, giovedì 6 luglio, si rinnova il “rito” dei saldi con due novità importanti: per la prima volta le vendite partiranno lo stesso giorno in tutte le regioni ad eccezione della provincia autonoma di Bolzano che inizierà il 14 e saranno applicate le nuove regole del Codice del consumo in vigore dal primo luglio scorso che modifica le norme su sconti, liquidazioni, promozioni e saldi introducendo per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite on-line. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 213 euro, pari a 95 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro.
“Come micro e piccole imprese del commercio di moda e calzature ci aspettiamo tanto da questo periodo di saldi – dice il presidente di Federazione Moda Italia – Confcommercio della provincia di Rimini, Giammaria Zanzini – perché potranno contribuire in maniera sostanziale a rinvigorire le vendite che in primavera e in questa prima parte d’estate hanno subito un notevole freno. Meteo ballerino, ripercussione dell’alluvione che ha colpito parte della nostra regione e un’inflazione che inibisce gli acquisti non strettamente di prima necessità si sono fatti sentire e i magazzini delle nostre aziende sono ancora pieni. Certo, il periodo dei saldi non porta molta marginalità alle aziende, ma contribuisce comunque a mitigare gli effetti dei continui rincari a cui siamo sottoposti: ci aspettiamo una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022.
I motivi di soddisfazione però non mancano, a partire dalla scelta operata per la prima volta da tutte le Regioni italiane di partire insieme con i saldi estivi, evitando un’inutile concorrenza fra i territori. Mi meraviglio però che proprio dalla nostra città arrivi una sortita in avanti che vìola quelle stesse regole che ogni giorno invochiamo contro la concorrenza sleale. Sono rimasto davvero perplesso nel vedere che la seconda serata della Shopping Night di questa sera in centro a Rimini, manifestazione supportata da CNA Rimini e che gode del patrocinio del Comune, venga pubblicizzata quale serata di avvio dei saldi. Una decisione che non va solamente contro le regole della concorrenza tra commercianti, ma che è del tutto contro la legge. Scatti in avanti come questo, che in realtà è uno scatto indietro da cui ci dissociamo completamente, non fanno che acuire la deregulation che, al contrario, come Federazione Moda Italia – Confcommercio combattiamo in prima linea. Il commercio ha le sue regole e le sue leggi e vanno rispettate. Ci sarebbero gli estremi per chiedere quantomeno il ritiro del patrocinio dell’amministrazione, ma non basterebbe a mettere al riparo i negozianti da controlli e sanzioni pesanti. Stiamo informando i nostri associati sui problemi a cui possono incorrere nel far partire i saldi estivi il giorno, o meglio, la sera prima del consentito.
Questi cortocircuiti che pongono commercianti contro commercianti non sono tollerabili. A maggior ragione in questo momento di difficoltà oggettive per le nostre imprese. Ma se poi a Rimini sono spinte a farsi concorrenza sleale tra loro...”.

Comunicato stampa
Federazione Moda Italia – Confcommercio






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