Che il Segretario alla Sanità Mussoni fosse suscettibile ne eravamo a conoscenza, che fosse abituato a cercare di dribblare le domande ancor di più ma che fosse anche un telepatico lo scopriamo solo oggi. Mussoni infatti afferma che i promotori “Si stanno rendendo conto di aver prodotto un disastro con la proposta referendaria”, dimenticando che l’esito di quel referendum non l’hanno deciso i suoi promotori ma gli 11.000 cittadini che hanno chiaramente bocciato la sua gestione dell’ISS. E’ evidente che Mussoni accusa noi per sviare l’attenzione da responsabilità che sono tutte e solamente sue! Sì, perché se c’è qualcuno che sta creando disastri in questo paese è proprio lui con le sue politiche scellerate in campo socio-sanitario e previdenziale. Ci accusa di aver abbandonato il tavolo, senza però, furbescamente, dichiarare i motivi per i quali dopo quasi un anno di richieste ancora non ha risposto ad alcuna delle nostre domande in merito alle intenzioni sulla gestione delle risorse di FONDISS. Certo, è più semplice fare “orecchie da mercante”, dire le cose a metà o non dirle per niente e poi agire senza un minimo di trasparenza. Noi a questo gioco non ci stiamo e non ci sta più nemmeno la cittadinanza anche se ancora pare che costui non lo abbia compreso.
Mussoni sventola cifre e numeri senza nemmeno la decenza di riconoscere che il problema del rendimento è esclusivamente legato alla “non gestione” messa in atto dal Comitato amministratore di Fondiss e non certo al referendum che non ha in alcun modo posto limiti alla gestione attiva delle risorse: un altro tentativo
subdolo di non esporsi direttamente e fa ben capire come le intenzioni di Mussoni siano tutt’altro che chiare nel rispetto della volontà popolare. I numeri relativi ai rendimenti dei mercati e in particolare dei fondi previdenziali paiono di grande interesse del Segretario. A tal proposito evidenziamo come nel 2014 i titoli di Stato italiani, esclusi quelli di brevissima durata, hanno stracciato la previdenza integrativa con un rendimento del 13% netto. Non solo, i Btp a sette-dieci anni hanno prodotto un rendimento del 16,7% netto. Dal momento che i fondi pensione investono nei mercati finanziari e in maniera preponderante nel reddito fisso, bisognerà pur confrontarli con esso! Va ricordato che tali titoli, come praticamente tutti quelli presenti sui mercati, sarebbero potuti essere acquistati senza tanti problemi e senza che fosse necessario dare in gestione le risorse all’esterno del Paese come invece Mussoni pare sponsorizzare chiaramente in contrasto con la volontà popolare… ma chissà per quale motivo si è optato per non creare una seria gestione interna di tali risorse. A noi non interessa continuare una guerra inutile e dannosa per tutti, pertanto siamo nuovamente a proporre una gestione pubblica accentrata delle risorse di tutti i fondi pensionistici e sociali che garantisca trasparenza, sicurezza, rendimenti e soprattutto che persegua gli interessi della collettività. E nel rispetto della volontà degli 11.000 cittadini che hanno votato Sì al referendum di un anno fa.
RETE - Civico10 – Sinistra Unita
Mussoni sventola cifre e numeri senza nemmeno la decenza di riconoscere che il problema del rendimento è esclusivamente legato alla “non gestione” messa in atto dal Comitato amministratore di Fondiss e non certo al referendum che non ha in alcun modo posto limiti alla gestione attiva delle risorse: un altro tentativo
subdolo di non esporsi direttamente e fa ben capire come le intenzioni di Mussoni siano tutt’altro che chiare nel rispetto della volontà popolare. I numeri relativi ai rendimenti dei mercati e in particolare dei fondi previdenziali paiono di grande interesse del Segretario. A tal proposito evidenziamo come nel 2014 i titoli di Stato italiani, esclusi quelli di brevissima durata, hanno stracciato la previdenza integrativa con un rendimento del 13% netto. Non solo, i Btp a sette-dieci anni hanno prodotto un rendimento del 16,7% netto. Dal momento che i fondi pensione investono nei mercati finanziari e in maniera preponderante nel reddito fisso, bisognerà pur confrontarli con esso! Va ricordato che tali titoli, come praticamente tutti quelli presenti sui mercati, sarebbero potuti essere acquistati senza tanti problemi e senza che fosse necessario dare in gestione le risorse all’esterno del Paese come invece Mussoni pare sponsorizzare chiaramente in contrasto con la volontà popolare… ma chissà per quale motivo si è optato per non creare una seria gestione interna di tali risorse. A noi non interessa continuare una guerra inutile e dannosa per tutti, pertanto siamo nuovamente a proporre una gestione pubblica accentrata delle risorse di tutti i fondi pensionistici e sociali che garantisca trasparenza, sicurezza, rendimenti e soprattutto che persegua gli interessi della collettività. E nel rispetto della volontà degli 11.000 cittadini che hanno votato Sì al referendum di un anno fa.
RETE - Civico10 – Sinistra Unita
Riproduzione riservata ©