La Giornata della Memoria -oggi- assume un enorme significato, probabilmente ben più grande di quello che è stato negli anni passati. Il 27 gennaio 2022 è una data nella quale noi tutti dobbiamo fare quello sforzo in più rispetto agli anni scorsi e tornare con maggiore convinzione ai tragici eventi che portarono alla creazione della macchina della morte, del sistema scientifico di deportazione, dell’invenzione dei campi di sterminio, di quello quindi che i nazisti chiamarono ‘La soluzione finale della questione ebraica’, che portò all’eliminazione di circa i due terzi degli ebrei d’Europa, organizzata e portata a termine dalla Germania nazista mediante un complesso apparato amministrativo, economico e militare che coinvolse gran parte delle strutture di potere burocratiche del regime. A dire il vero l’Olocausto è una questione ben più ampia della triste vicenda del popolo ebraico (la Shoà), ma è un fenomeno che, dall’ascesa al potere di Hitler nel 1933, gli storici stimano che abbia portato all’assassinio di almeno 15 milioni di persone tra dissidenti politici, omosessuali, appartenenti a minoranze etniche come rom e sinti, persone di colore e portatori d’handicap. E quindi, perché ricordare oggi? Perché è soltanto tramite il ricordo che le ferite rimangono aperte e la paura ci fa stare vigili affinché che non si ripetano più quelle atrocità. Perché le guerre nel mondo ci sono ancora; perché -ad esempio- la Guerra nei Balcani degli anni ’90 ha fatto emergere orrori indicibili di crimini perpetuati sulla popolazione civile, paragonabili solo agli orrori nazisti della seconda guerra mondiale; perché le guerre in africa e medio-oriente non sono certamente da meno e perché -infine- le recenti tensioni nell’Est Europa ci dicono di non abbassare la guardia. Il PSD intende -in questo giorno- sottolineare con maggiore convinzione l’importanza del ricordo, l’importanza che ha oggi celebrare il 27 gennaio, perché se da un lato c’è il rischio che la tragedia dell’olocausto cada nell’oblio della storia -e l’umanità non può permetterselo- dall’altro vi è il continuo avanzare di fenomeni come il negazionismo, il complottismo e il revisionismo storico (ovvero la manipolazione della storia per scopi politici) che, facilitati dai social, rischiano concretamente di far breccia in una comunità confusa e forse non più così sensibile alla tragedia messa in atto dal regime nazista dal 1933 al 1945. Il compito della politica e delle istituzioni oggi è far sì che il ricordo e la storia di quelle milioni di vittime innocenti rimanga sempre vivo e che gli orrori, le immagini delle camere a gas, dei forni crematori, dei corpi esamini accatastati e gettati in fosse comuni, siano sempre un richiamo indelebile di quello che l’uomo, in tempi anche relativamente recenti, è stato capace di fare. Ricordare il passato però non basta, compito di noi tutti (della politica in primis) è quello lavorare duramente affinché integrazione e cooperazione tra i popoli siano sempre più forti: ne va della pace nel Mondo. Il PSD ritiene quindi che il 27 gennaio 2022, a maggior ragione dev’essere celebrato, perché proprio nei mesi scorsi si sono verificate barbarie di un’audacia tale che nessuno si sarebbe mai potuto immaginare. Fotomontaggi del famigerato cancello di Aushwitz con la scritta “Il vaccino rende liberi” apparsi sui social di tutto il mondo, cortei no vax di persone con indosso i vestiti a righe dei deportati dei campi di sterminio, commenti sui social, ma anche sulla carta stampata o in televisione, di gente che paragona gli strumenti per combattere la diffusione del Corona Virus all’immane tragedia dell’Olocausto, sono il più fulgido esempio che si sta prendendo una deriva molto pericolosa e, dopo 77 anni dalla liberazione delle vere vittime della macchina della morte nazista, questi comportamenti sono la prova che non dobbiamo mai, mai, mai smettere di ricordare.
c.s. Psd