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“L’Incanto del Montefeltro”: borghi antichi, castelli, pievi che racchiudo tesori spesso sconosciuti

28 apr 2016
“L’Incanto del Montefeltro”: borghi antichi, castelli, pievi che racchiudo tesori spesso sconosciuti
Unire terre fantastiche, dove vivono insieme cultura, storia, natura: questo il compito de “L’Incanto del Montefeltro”, un progetto voluto da 31 enti territoriali che da Rimini a Urbino, risalendo il fiume Marecchia e fino alla valle del Metauro, tocca borghi antichi, castelli, pievi che racchiudo tesori spesso sconosciuti.
La Repubblica di San Marino sta svolgendo un ruolo guida essendo riuscita, dopo circa un anno di attività, ad aprire il dialogo fra i comuni che hanno deciso di mettere insieme le loro migliori produzioni artistiche, capaci di valorizzare un luogo ancora incontaminato, dalle immense potenzialità e dalla forte identità, come il Montefeltro.
L’idea viaggia su binari diversi ma convergenti, partendo da una selezione delle manifestazioni culturali suddivise per attività dedicate al pensiero (riflessione), all’armonia (equilibrio fra espressione artistica e natura) e all’ozio creativo (parafrasando un concetto generato dalla grande mente del sociologo Domenico De Masi), fornendo le guide interpretative alla scoperta dei territori e delle opere d’arte, fino ad arrivare ai valori/sapori della natura e della produzione artigianale e alimentare.
Proprio su questo ultimo fronte, sabato e domenica prossimi, nel corso della Fiera Agricola che si svolgerà a Fonte dell’Ovo (San Marino), “L’Incanto del Montefeltro” susciterà le prime emozioni nel magnifico spazio che gli organizzatori della Fiera gli hanno dedicato: il Villino Bonelli di Montecchio ed il giardino adiacente. Qui si potranno ammirare opere di artigiani, in particolare ceramisti e scalpellini (di San Marino, San Leo e Casteldurante), e di agricoltori e trasformatori dei prodotti primari che rappresentano le produzioni più esclusive del Montefeltro (dagli asparagi ai funghi prugnòli, dal mandolino dei Celli al formaggio caprino, fino alle pannocchie del Principe di Scavolino e all’Ambra di Talamello, gustando il balsamo di Cagliostro).
Saranno i Grani Antichi invece l’oggetto di indagine di una conferenza che si terrà domenica alle 15,00 di domenica primo maggio presso Casa Fabrica, sempre a Montecchio, in cui si metteranno in evidenzia le potenzialità organolettiche dei grani usati sui nostri territori fino agli anni ’60 del ‘900, poi scomparsi per effetto dell’omologazione voluta dalle grandi multinazionali e oggi recuperati dall’intelligenza e dalla passione di alcuni agricoltori del Montefeltro. Saranno Alberto Olivucci a parlare delle varietà culturali antiche, Alberto Naso che illustrerà i risultati della sperimentazione dei 4 ettari coltivati col Frassineto a Falciano, e Giovanni Larghetti che a Frontino panifica farine di grani antichi macinate a pietra.

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