Dall’incontro di ieri è scaturito un nulla di fatto, in quanto il Governo ha annunciato che il prossimo lunedì 3 gennaio 2022 prenderà atto delle delibere assunte dall’Autorità competente. Quindi, dal 1° gennaio 2022 scatteranno gli aumenti, pari a circa il 30%, delle bollette di gas ed energia elettrica. Secondo le stime annunciate, tali aumenti comporteranno un incremento medio annuo per le famiglie di circa 250 euro per il gas e 80 euro per l’energia elettrica. Un vero salasso, in particolare per le famiglie meno abbienti. Va comunque dato atto all’Autorità che ha ritenuto di contenere gli aumenti, rispetto alle richieste dell’AASS, che erano addirittura di molto superiori, più o meno in linea con quanto avvenuto oltre confine, ove i rincari hanno già avuto luogo e se ne prospettano di nuovi. È altresì apprezzabile che l’Autorità abbia condiviso il fatto che nonostante a San Marino le tariffe siano ferme da 12 anni, a differenza che in Italia, questo non può costituire una motivazione plausibile per giustificare gli aumenti. In proposito la CSdL, congiuntamente alla Associazione Sportello Consumatori, ha rimarcato che, nonostante il blocco delle tariffe, a San Marino l’inflazione è più elevata del circondario da anni. Ciò è dovuto soprattutto agli aumenti esponenziali dei prezzi dei prodotti alimentari, pari a circa il 600% in rapporto a quelli riscontrati nel Comune di Rimini, con riferimento agli ultimi 4 anni. Il potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati è quindi sceso notevolmente e ora per alcune famiglie rischia di sprofondare. Si pensi a chi ha problemi di salute e d’inverno di fatto non esce mai di casa. Per la statistica si tratta di grandi consumatori, per i quali gli aumenti potrebbero ampiamente superare la media dei 330 euro annui preannunciati. In realtà, sono persone bisognose di aiuto e saranno invece chiamate a pagare gli effetti della crisi energetica più degli altri. Altra conseguenza dei rincari sarà la conflittualità che potrebbe contraddistinguere la stagione dei rinnovi dei contratti, perché non si potrà tollerare un mancato adeguamento delle retribuzioni all’incremento spropositato del costo della vita. Il Paese avrebbe invece bisogno di unità, vista la complessità degli interventi da attuare per contenere i disavanzi di bilancio ed un debito pubblico spaventosi. Se il tema della politica dei redditi non tornasse in cima alle priorità dell’agenda politica, il Governo si assumerebbe la responsabilità di uno scontro sociale. Per questi motivi, abbiamo rinnovato le richieste di intervento pubblico, come peraltro hanno fatto altri Paesi, finalizzate a calmierare l’aumento delle tariffe. Abbiamo ricevuto dall’Esecutivo una generica disponibilità ad affrontare l’argomento nell’ambito dei possibili interventi del Fondo Straordinario previsto dalla legge di bilancio per il 2022; vedremo se verrà data sostanza a tali dichiarazioni. Dal canto suo, l’AASS si è assunta l’impegno di modificare la struttura delle fatture, per consentirne una migliore comprensione da parte degli utenti e di effettuare una regolare lettura dei contatori, al fine di evitare bollette salatissime, anche per effetto del saldo relativo agli acconti pagati. A questo proposito, l’AASS ha assicurato che i consumi di gas ed energia elettrica fino al 31 dicembre 2021 saranno computati con le tariffe attualmente in vigore.
c.s. CSdL Associazione Sportello Consumatori