“Alberto Melucci, Sociologo e Accademico (1943-2001)”, è questa la scritta incisa sulla lastra di marmo bianco, ora collocata nella rotatoria della Gaiofana. L’intitolazione è un omaggio che il Comune di Rimini ha voluto dedicare al professore riminese, ordinario di Sociologia dei Processi Culturali presso l’Università di Milano, per onorarne la sua memoria e il prezioso contributo lasciato alla storia locale e nazionale. La cerimonia si è tenuta nel pomeriggio di ieri, alla presenza dell’assessore alla toponomastica, Francesco Bragagni e della moglie del professore Melucci, Anna, accompagnata dalle due figlie, oltre a numerosi amici e conoscenti. Alberto Melucci, nato a Rimini (1943 - 2001), è stato un eminente sociologo italiano. Professore ordinario di Sociologia dei Processi Culturali presso l’Università di Milano, ha insegnato anche alla Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dello stesso ateneo. La sua carriera accademica lo ha visto attivo, oltre che nelle Università di Sassari, Trento e Milano, anche in numerosi paesi europei, negli Stati Uniti, in Asia e in America Latina. La sua ricerca si è focalizzata su temi centrali della sociologia contemporanea: la teoria sociologica, l’azione collettiva, l’identità e il cambiamento culturale. Dalla fine degli anni Sessanta, Melucci ha indagato in particolare il rapporto tra movimenti sociali, identità e bisogni individuali. Ha esplorato questioni di grande rilevanza come le forme politiche di rappresentanza, i movimenti etnico-nazionali, la pace, le mobilitazioni giovanili, i movimenti femminili, le tematiche ecologiche e le nuove forme di solidarietà religiosa. Insieme alla moglie Anna Fabbrini, negli anni Sessanta ha fondato il “Centro Alia” per lo studio e la ricerca in psicologia clinica. Qui ha unito l'approccio psicoterapeutico alle neuroscienze e alle dinamiche sociali, contribuendo a innovare la teoria psicoterapeutica e i metodi di formazione a orientamento fenomenologico.
cs L’Ufficio Stampa Rimini