Invece di intaccare ulteriormente le tasche dei cittadini, sarebbe meglio ridargli fiducia calandosi nella realtà quotidiana del Paese, sostenendola non affossandola. Si è tenuta in settimana la Segreteria allargata di USL, che ha visto anche la partecipazione di UCS, da cui sono emersi diversi spunti di riflessione in merito ad aumenti energetici, ca- ro vita, gestione delle dinamiche di attuazione e confronto per le Riforme, contratti non fir- mati e problematiche in generale. Partendo dai rincari energetici ci è sorta spontanea questa domanda: Qual è quel cittadino a cui verrebbe in mente di consumare molto perché tanto costa poco? Evidentemente chi governa ritiene ci sia più di un sammarinese o di un residente dotato di tale forma mentis. Seguendo il filo di un ragionamento risuonato in Consiglio Grande e Generale, sa- rebbe questa la ragione, il basso costo delle bollette, che indurrebbe la cittadinanza a ostinarsi nel non voler risparmiare. In base a che cosa si afferma che la popolazione è fatta di spreconi, non è forse una mancanza di rispetto nei confronti della cittadinanza? Ma quindi gli aumenti sono dunque strategici ad ottenere più risparmio e propedeutici al passaggio alle fonti alternative? Forse forse il passaggio a fonti alternative si avrebbe con incentivi diretti con campagne di rotta- mazione, ad esempio, delle caldaie vetuste o degli infissi poco isolanti e forse forse non dare sempre la colpa ai cittadini e magari farsi un esamino di coscienza sulla gestione delle dinamiche, non guasterebbe. Ed inoltre, ma gli aumenti non erano costretti a farli per il costo eccessivo degli approvvigionamen- ti? Ma, il prezzo del gas non era bloccato per 7 anni? Non si può poi non notare che questo continuo parlare di aumenti dà la misura di una azienda molto diversa da quando, grazie alle proprie capacità di gestione, otteneva degli utili creando valo- re aggiunto per l’intero Paese. E non si dica che visto che in passato non ci sono stati aumenti, quelli chiesti oggi sono più che legittimi; è molto probabile che alla luce di come si stanno gestendo le cose, anche se ci fossero stati aumenti negli anni addietro, ne sarebbero stati chiesti di nuovi. Inoltre, mentre in Italia, dove ci sono più gestori e quindi in ogni caso la possibilità di scelta su va- rie tariffe, il Governo contro il caro bollette ha applicato il Blocco delle modifiche unilaterali dei con- tratti da parte dei fornitori che non potranno esercitare la clausola che consente di cambiare il prezzo di luce e gas fino al 30 Aprile 2023, a San Marino invece si proclamano gli aumenti, in un regime di monopolio, addirittura prima della valutazione complessiva del garante dell’Energia, proprio da parte del Governo. Possibile che chi guida il Paese non si renda conto delle difficoltà in cui versa la cittadinanza? Al punto in cui siamo, partendo dal presupposto che non si capisce in base a che cosa si afferma che prima ci fossero, è da tempo che non ci sono più sprechi ma necessità da parte della popola- zione. San Marino è una nazione in gran parte costituita da persone in là con gli anni, che hanno tutto il diritto di non farsi mancare quel minimo di benessere che è dato dall’avere una casa ben riscalda- ta e degli elettrodomestici che possano essere di aiuto nei lavori di tutti i giorni. C’è una gran parte di lavoratori che ha i contratti fermi da anni, con un blocco del potere di acqui- sto rispetto ad un caro vita crescente anche a causa di un’inflazione galoppante, che faticano ad arrivare già a fine mese; con i nuovi rincari arriveranno forse a metà mese, tagliando per forza tut- te quelle spese che portano al Governo le entrate derivanti dalla tassazione indiretta. Per non parlare poi del fatto che per un’attività l’aumento delle bollette energetiche potrebbe significare mettere in cassa integrazione i lavoratori o addirittura chiudere, aumentando così le dif- ficoltà dei lavoratori nel riuscire a far fronte ad un costo della vita sempre più schiacciante. Per concludere, ben venga l’investimento sulle energie alternative per ‘risparmiare’ il pianeta, ma nel frattempo la politica tenga ben presente che c’è un malessere diffuso nella popolazione, che ha la sempre più pressante percezione di poca tutela al singolo. Questo è un segnale da non sottovalutare, poiché i cambiamenti concreti e costruttivi sono frutto delle considerazioni degli individui, che devono essere messi nelle condizioni di credere in un pro- getto quindi, di sostenerlo nella quotidianità sentendosi sostenuti e centro di quel progetto. Per come stanno andando le cose, ormai in pochissimi si sentono “sostenuti” in questa Repubbli- ca da svariati anni e così purtroppo nessun Paese è destinato a crescere nel tempo. Inoltre, ai rincari delle utenze, ai contratti non firmati, ai disservizi vari, si aggiungono anche le Ri- forme Previdenziali e del Lavoro. Riforme necessaria quella Previdenziale, ma non senza reale confronto, condivisione né tanto meno visione prospettica. È ANCHE PER QUESTO CHE CHIEDIAMO ALLA CITTADINANZA DI SCIOPERARE DURAN- TE IL PROSSIMO CONSIGLIO GANDE E GENERALE, LA DATA SARÀ RESA NOTA IN PROSSIMITÀ DELLO STESSO.
Cs - USL e UCS