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ISS: Primariato o Santo Papato?

22 ott 2019
ISS: Primariato o Santo Papato?

Ex-primari e medici (in gran parte sammarinesi): Rossi, Soragni, Gazzi, Baciocchi, Benedettini, Colombini, Casali, Jwaneiko, Leardini, Bastianelli, Gennari sono esempi recenti di congedi avvenuti “fisiologicamente”. Sì, perché il pensionamento dovrebbe essere un diritto (e un dovere!) di ogni lavoratore, sancito per legge e corroborato dalla nuovissima legge sulla dirigenza medica. Ricordiamo agli smemorati: il congedo avviene al compimento del 67esimo anno di età (legge n. 158/2011), con la possibilità per i medici di poter lavorare fino al 70esimo MA DOPO il pensionamento e con rinuncia all’emolumento derivante (art. 29 comma 4 legge 6/11/2018 n. 139). Eppure all’ISS sembra che qualcuno possa sostituirsi alla legge e ritiene che vi siano primariati a vita, come il Santo Papato. Peccato che non sia così. Sia perché lo dice la legge, sia perché è doveroso (anche moralmente e professionalmente) fare un passo indietro e lasciare spazio quando il limite d’età è raggiunto (peraltro è stato raggiunto già dal 2015!). Se questo limite vale per tutti perché per qualcuno non deve valere? Oltretutto l’ISS, in questo caso, avrebbe alle proprie dipendenze molti validi specialisti in possesso dei requisiti: essi semplicemente chiedono di bandire un regolare concorso, che doveva essere emesso da lungo tempo ormai, come avvenuto per altre posizioni nell’Ospedale e nella Pubblica Amministrazione. Invece, da una parte si assiste al vai e vieni quotidiano di petulanti prèfiche alle sottane del Comitato Esecutivo per richiedere proroghe e privilegi (dimostrando di avere ogni giorno tantissimo tempo a disposizione per le lagnanze, non ricoprendo un turno o una reperibilità l’una dal 19 giugno 2011, in singolare coincidenza con la visita di Benedetto XVI; l’altro direttamente dal secolo scorso). E dall’altra parte, abbiamo un Direttore Generale ipertrofico che, con il consueto stile da tardo impero, ed in un colpo solo, pensa: di decidere in barba alle delibere del Congresso di Stato, di sostituirsi alla Legge, di accontentare i desiderata del ringalluzzito maneggione democristiano e di potersi avvantaggiare dell’imbarazzante silenzio (anche questo consueto) della Segreteria di Stato competente. A quanto pare sarebbe stato quel medesimo Direttore UOC a dichiarare pubblicamente in una riunione di Dipartimento, alla presenza del Direttore di Presidio Ospedaliero che non smentiva, che sarebbe rimasto in servizio fino al 31/12/2019 in barba alle delibere del Congresso di Stato (che interrompono il rapporto di lavoro al 31/10 pv) e quindi alla Legge!! Anziché filosofeggiare di politica, dove anzi la politica dovrebbe rimanere ben distante, il solito trombettiere di corte dica se la legge va rispettata anche in questo caso. E non fa alcun male la sua definizione di “mezze calzette”: i calzetti a metà polpaccio vanno anche di moda! Si rifletta piuttosto su chiacchierati pedalini della Medicina di Base che hanno ricoperto incarichi apicali con ben sporgente dal taschino la tessera di quasi tutti i partiti.

Emmanuel Gasperoni


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