Da due mesi ho terminato il mio mandato di Presidente di Unione Donne Sammarinesi e senza ombra di dubbio l’esperienza è stata una delle più entusiasmanti della mia vita. Quell’incontro al Bar Giulietti nell’agosto del 2019 è stato l’inizio di tutto: Fausta, Gloria, Olga e Luana - tanto generose da concedere ad un piccolo gruppo di donne l’uso della storica sigla UDS - hanno dato al paese e alle donne nuova energia e nuove speranze. Poi la presentazione in Piazza Sant’Agata il 16 settembre 2019 con oltre duecento cittadine e cittadini pronti ad appoggiare la rinata Unione. L’energia era alta, l’entusiasmo palpabile, tanti i sorrisi, i ricordi condivisi, gli abbracci e tutti quei palloncini dorati illuminati dalla luce del tramonto illuminavano anche i nostri animi. La prima grande sfida: la legalizzazione dell’Interruzione Volontaria di Gravidanza. Sedici anni di battaglie giungevano all’ennesima battuta d’arresto e solo la perseveranza di donne come Vanessa, Daniela, Monica, Francesca e altri, aveva fatto sì che se ne continuasse a parlare, anno dopo anno, con innumerevoli Istanze d’Arengo, due progetti di legge di iniziativa popolare e un gruppo Facebook. La parola basta arrivò quando il nostro secondo progetto di legge subì un illegittimo ritardo e i tempi stabiliti dalla legge erano scaduti da un pezzo. La politica credeva di tenerci a bada per sempre. A gennaio 2021 l’assemblea di UDS votava all’unanimità la strada del Referendum. Mai in vita mia avevo visto tanta motivazione, tanta determinazione e tanta unione. L’ammissione del quesito fu il primo di una lunga serie di successi: la raccolta di oltre 3.000 firme grazie al lavoro instancabile di Rosa, Valentina, Selena, Laura, Angelica, Giulia, Marina, Elena, Vanessa, Anselmo e tanti altri, l’attenzione della stampa internazionale, l’appoggio delle organizzazioni mondiali e un lungo e commovente elenco di cittadine e cittadini pronti a spendersi in prima persona per una campagna social a favore del quesito. Si dice che dove c’è luce, c’è anche ombra. A contrastare quell’energia positiva, una serie di uscite a mezzo stampa che andavano dall’incitamento all’odio, all’insulto fino alla palese disinformazione. Venimmo chiamate assassine, omicide e “terroriste da fermare ad ogni costo”, presto cominciò una campagna di odio verso chi semplicemente chiedeva di dare fiducia alle donne. Sembrava che l’intento fosse quello di creare divisione sociale ma noi di UDS abbiamo fatto il possibile affinché ciò non accadesse, con una campagna rispettosa dell’intelligenza della cittadinanza e un’informazione chiara e trasparente. La campagna referendaria fatta per superare l’ipocrisia di una legge che non aveva mai impedito alle donne di scegliere - semplicemente le lasciava sole mentre si avvalevano di un diritto concesso oltre confine - ha dato il risultato più scontato: oltre 77% di chi è andato a votare, ci ha dato ragione. Oggi vien da sorridere quando questi odiatori tentano di usare l’IVG come causa dell’attuale problema della denatalità. Nessuno studio sul tema indica l’IVG come causa – nemmeno lontana - del fenomeno: aumento del costo della vita, precarietà dei lavoratori, insufficienti livelli retributivi emergono tra le questioni alla base di un problema da affrontare con la massima serietà, senza ideologie, senza disinformazione e, possibilmente, senza continuare la campagna di odio verso le donne. Concludo ringraziando tutte le donne del direttivo allargato di UDS per essere state delle compagne di viaggio straordinarie e le ringrazio per aver confermato la loro fiducia rieleggendomi nel nuovo direttivo. Sono certa che Valentina Rossi sarà una Presidente in grado di portare una realtà così importante come Unione Donne Sammarinesi a nuovi e importanti successi.
c.s. Karen Pruccoli, già Presidente di Unione Donne Sammarinesi