Alla recente sentenza del Collegio Garante che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 6 comma 4 della Legge n° 93/2008 (Legge sul Giusto Processo) è stata riservata ampia eco sugli organi di stampa locali ed è stata oggetto da più parti di analisi e commenti. La delicatezza degli argomenti trattati e la rilevanza delle ricadute che la decisione avrà sui procedimenti pendenti ben giustifica la preoccupazione degli operatori del diritto che l’Ordine rappresenta. Essa infatti incide necessariamente sull’architettura complessiva della Legge n° 93 del 2008 che per definizione esplicita dello stesso Legislatore, costituisce il necessario adeguamento delle norme del Codice di rito ai principi del giusto processo. Se la sentenza del Collegio Garante ha l’indubbio merito di aver sottolineato un aspetto di inadeguatezza dell’articolo in parola, tuttavia l’intervento – necessariamente parziale, perché limitato al punto sottoposto a cognizione del supremo Organo Costituzionale -, corre il grave rischio di vanificare di fatto l’unico baluardo all’ingiustificata durata della fase istruttoria, rendendola priva della correlata sanzione. Ritiene pertanto l’Ordine che sia necessario ed urgente che il Legislatore provveda, nel più breve tempo possibile, a riformulare la norma in questione, al fine di contemperare le esigenze di un processo quanto più possibile celere, con quella generale della potestà punitiva dello Stato e della tutela delle persone offese dai reati. In conclusione l’Ordine auspica che le forze politiche, impegnate nella campagna elettorale, mettano al centro del dibattito l’improcrastinabile necessità di una riformulazione della norma dichiarata incostituzionale dal Collegio, e che l’Organo legislativo eserciti le proprie prerogative per ottemperare alle superiori ed opposte esigenze, così come peraltro vuole l’articolo 16 della Dichiarazione dei Diritti.
Comunicato stampa
Il Consiglio Direttivo dell'Ordine degli Avvocati e Notai