Col DL 51, dopo confronto e condivisione fra le parti, si era mantenuta l’erogazione ordinaria, 86% e a seguire 100% per patologie accertate, ricoveri, quarantene e malattie legate al covid19, e 45% per le comuni, al fine di sanare eventuali distorsioni. Calcolando che una malattia comune, al contrario delle altre, dura abitualmente pochi giorni, per noi questa era la norma corretta. Coi successivi Decreti le malattie, a parte gravidanze, inabilità alla mansione specifica e infortunio sul posto di lavoro, passavano tutte al 30-45-60%. Abbiamo sempre affermato che, il pagamento del 30-45-60% per le patologie accertate e di lunga durata, non era corretta. Avrebbe portato ad un impoverimento di liquidità, di chi versa già in difficoltà di salute e che oltretutto, probabilmente, al rientro sul posto di lavoro sarebbe entrato in CIG. Abbiamo interagito fortemente perché questa stortura venisse sanata. Col DL 62 e l’abrogazione dei precedenti, la malattia torna ad essere pagata a tutti e per tutte le tipologie, con le percentuali di erogazione pre-virus. UCS l’aveva chiesto per le accertate, quarantene COVID, ma siamo soddisfatti, anche perché il Segretario di riferimento si è spinto oltre la nostra richiesta e ha riportato tutto a “erogazione normale”. A questo punto, fatta chiarezza su una stortura e archiviata questa problematica, rimane da chiarire se tutte le malattie già pagate verranno integrate della percentuale mancante, cioè dal 30-45-60 fino al 86% o 100% a seconda della durata o no. Abbiamo già chiesto lumi su questo punto e dovremo avere risposta domani, nella conference-call col Governo. Se così non fosse, e ce ne dispiacerebbe molto, bisogna tener presente e quindi contemplare nel prossimo Decreto, anche questa casistica per l’accesso al blocco quota parte mutui e per altre forme di aiuto alle persone in difficoltà. UCS Unione Consumatori Sammarinesi Inviato da iPhone di fb
La Malattia torna all’erogazione delle percentuali pre virus
Unione Consumatori Sammarinesi fa il punto
19 apr 2020
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