Una serata carica di pathos e spunti interessanti quella andata in scena lunedì sera dal titolo: “UN CALCIO ALLA PANDEMIA. Che futuro per lo sport?”. Si tratta del secondo momento pubblico del ciclo di appuntamenti dedicati ai giovani organizzati da DOMANI – Motus Liberi. Il format scelto è quello della connessione via social che si è rivelata immediatamente un successo. In tanti si sono collegati per interagire e proporre domande agli ospiti presenti: il fondatore della Clinica Mobile dottor Claudio Costa, il due volte campione del mondo Manuel Poggiali, i campioni del calcio Massimo Bonini e Matteo Brighi. Assieme a loro a fare gli onori di casa il Presidente del partito, Lorenzo Forcellini Reffi e il capogruppo in Consiglio, Mirko Dolcini. Tanti gli argomenti affrontati, gli aneddoti emersi, le curiosità e le domande dal pubblico. Fra i numerosi temi sollecitati dai cittadini citiamo la disabilità, la meritocrazia e lo sport femminile. Appassionanti in questo senso i ricordi del dottor Costa, col pensiero che è andato immediatamente ad Alex Zanardi, a quella che è stata definita una “meravigliosa favola di sport e di vita”. La palla, è proprio il caso di dirlo, è stata presa al balzo dall’amico Manuel Poggiali, il quale ha espresso il desiderio di vedere un modello di sport ancora più inclusivo. Bellissima ed evocativa l’immagine di una mamma collegata, la quale avrebbe voluto vedere sempre più disabili correre “coi capelli al vento”, una testimonianza che ha emozionato il campione sammarinese. E proprio le emozioni sono state il filo rosso che ha caratterizzato questo appuntamento. Come quelle trasmesse dai ricordi da spogliatoio di Massimo Bonini, che ha spiegato come lo sport e in particolare il calcio rappresenti un ambito dove chi è bravo va avanti e chi non lo è viene inevitabilmente “smascherato”. E con gente come Trapattoni difficilmente andava in campo chi “non sudava, si sacrificava e lottava per la maglia e per un posto da titolare”. Grande esempio per i giovani collegati il racconto di Matteo Brighi, che da campione ha girato l’Italia approdando nelle formazioni più forti, ma tenendo sempre con sé, nel cuore quando non poteva averla vicina fisicamente, la famiglia: “Senza la mia famiglia non sarei mai potuto arrivare a certi livelli”. Hanno tirato le fila del dibattito i politici presenti, Forcellini e Dolcini, i quali in definitiva e attraverso i tanti input messi sul tavolo, hanno provato a fornire una risposta alla domanda certamente non banale e di non facile risoluzione che ha introdotto l’appuntamento: quale futuro per lo sport dopo la pandemia? I due esponenti di DOMANI – Motus Liberi non hanno dubbi: “Lo sport deve necessariamente essere inclusivo, chiunque deve sentirsi libero ed essere messo nelle condizioni di praticare la disciplina che più gli piace, senza distinzioni di alcuna natura. I giovani sono stati duramente provati da questi mesi di stop forzato ma siamo pronti a ripartire: le Istituzioni non faranno mancare il proprio apporto a chi è stato toccato più duramente dal covid. Nessuno verrà lasciato indietro”. Da qui l’invito “a contattarci personalmente per segnalare qualsiasi problema o situazione di disagio, vogliamo avere un rapporto diretto con la cittadinanza per cercare concretamente una soluzione ai quesiti che ci vengono sottoposti”.
I prossimi appuntamenti: - “IL CORAGGIO DELLE RAGAZZE. Il futuro è donna. Essere ragazze al tempo del Covid-19” - “RIACCENDIAMO LA MUSICA! Artisti e giovani si confrontano sul futuro”. Ospiti e orari degli incontri saranno comunicati a ridosso degli stessi.
C.s. DOMANI - Motus Liberi