Abbiamo atteso una settimana prima di pubblicare questo comunicato inerente il caso legato al Consigliere Simoncini. Abbiamo atteso che l’interessato comunicasse pubblicamente i propri chiari intendimenti politici, come preannunciato dal suo legale, cosa che è avvenuta oggi. Auspicavamo le dimissioni di Simoncini dal proprio ruolo di Consigliere in seguito alla condanna di primo grado per atti indecenti, commessi a Palazzo Pubblico durante l’esercizio della più alta carica dello Stato, liberando così tutto il Consiglio Grande e Generale – e se stesso – dall’imbarazzo che questa situazione ha determinato e tutelando le Istituzioni, macchiate da un atteggiamento di tale natura. Nell’attesa di leggere le motivazioni del provvedimento di condanna di primo grado, non possiamo non domandarci come e perché tale atto, compiuto nella veste di Capitano Reggente, non configuri un danno per l'immagine e la reputazione dell’Ecc.ma Camera, nonostante il Congresso di Stato, su pressione in particolare dei due ex Segretari di Stato, avesse deliberato per la costituzione di parte civile. Ci auguriamo pertanto che l'Avvocatura di Stato valuti e abbia la possibilità di fare ricorso. Crediamo che quella di dimettersi sia stata l’unica decisione possibile a tutela delle Istituzioni della Repubblica di San Marino. Quale credibilità avrebbe avuto, altrimenti, la politica sammarinese davanti alla popolazione e nei contesti internazionali in cui regolarmente si discute di violenze di genere? Intendiamo esprimere pubblicamente vicinanza a tutte le vittime che subiscono molestie, e in particolare a colei che – allo stato attuale – risulta esserne stata per mano di chi, allora, ricopriva la più alta carica della nostra Repubblica. Da parte nostra, continueremo a lavorare per rafforzare gli organismi e le Istituzioni deputati all’accoglienza e alla tutela, potenziando gli strumenti utili a prevenire e contrastare la violenza in tutte le sue forme.
c.s.
Movimento Rete
Libera
Repubblica Futura
Demos