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Legge Quadro per l'inclusione sociale e Piano Socio Sanitario, poche luci e molte ombre per Mirko Tomassoni

9 apr 2015
Legge Quadro per  l'inclusione sociale e Piano Socio Sanitario, poche luci e molte ombre per Mirko Tomassoni
Legge Quadro per l'assistenza, l'inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità e Piano Socio Sanitario, poche luci e molte ombre.
La Legge Quadro basata sulla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) che San Marino ha ratificato nel Febbraio del 2008, è finalmente approdata in Consiglio Grande e Generale ed è stata approvata.

Legge 10 Marzo 2015 n.28.

Una Legge, il cui Testo iniziale, pronto da anni, aveva ricevuto commenti non certo morbidi soprattutto da parte di alcuni “controllori” del settore che lo avevano definito inutile, sbagliato, un complicarsi la vita, addirittura un copia-incolla della stessa Convenzione, ecc.

E’ bene ricordare ancora una volta che la CRPD, accompagnata dal celebre motto “Nulla su di noi senza di noi”, è un Trattato Internazionale sui Diritti Umani redatto e negoziato prevalentemente da esperti consulenti con disabilità e rappresentanti di associazioni provenienti da tutto il mondo, tutela evidentemente i Diritti delle persone con disabilità e rivoluziona le prospettive e gli approcci verso queste tematiche. Affinché le prescrizioni in essa contenute possano essere implementate nel nostro ordinamento, è assolutamente necessario che la Commissione preposta al monitoraggio indicata nella Legge Quadro, composta anche da persone con disabilità o da rappresentanti di associazioni che le rappresentano, sia al più presto istituita.

Una citazione di un noto regista recentemente scomparso, offre con poche semplici parole una grande lezione e che voglio prendere a prestito . Un ottimo suggerimento anche nel caso di specie, perché dietro a un velato sorriso o apparente serenità delle persone con disabilità, si possono facilmente nascondere dolore e sofferenza, attenzione però a non incorrere nella compassione, peggiorerebbe la situazione.

Le battaglie quotidiane delle persone con disabilità oramai sono risapute a chiunque, tutti sanno che alcune di loro, nei casi più gravi, lottano ogni giorno addirittura per sopravvivere. Nemmeno il Governo di uno Stato può ignorarle, specie se solennemente impegnato in tale ambito di fronte agli Organismi Internazionali tramite la sottoscrizione di appositi Trattati. E questo è il caso della Repubblica di San Marino che, coerentemente, dovrebbe assicurare ai suoi cittadini e alle sue cittadine con disabilità il pieno godimento dei loro diritti senza che subiscano alcuna discriminazione.

Il Testo di Legge varato potremmo considerarlo quasi “di maniera” poiché demanda gran parte degli interventi necessari a successivi Decreti, senza i quali, si rischia di diminuire moltissimo la portata dell’intervento legislativo.

In Consiglio Grande e Generale, i due Segretari di Stato relatori durante la presentazione del Progetto di Legge, giustamente enfatizzavano lo straordinario cambio di paradigma, riferendosi al passaggio dal “modello medico-assistenziale” a un modello definito “modello sociale della disabilità”. Quest’ultimo, ben esplicato nel Preambolo della CRPD, va tradotto in scelte politiche e pratiche, esso separa nettamente le barriere che rendono disabili dalle singole incapacità, consentendo di concentrarsi esattamente su ciò che nega l’esercizio e il godimento dei diritti umani e civili, e sulle azioni che è necessario intraprendere. Pur riconoscendo l'importanza dei progetti individualizzati nella vita delle persone con disabilità, il modello sociale della disabilità pone l’accento sui limiti di questi interventi, perché tesi a favorire l’inclusione in una società comunque pensata e costruita da “soggetti non-disabili” per “soggetti non-disabili”, e sposta invece fortemente l'attenzione sui problemi causati dagli ambienti disabilitanti, dalle barriere e dalle culture che rendono disabili.

Purtroppo però, leggendo anche la Bozza del Piano Sanitario e Socio Sanitario 2015-2017, nonostante citi un aspetto importante riferito alla CRPD (“essa sposta il baricentro dalla disabilità in sé alla persona con disabilità, la cui dignità umana viene riconosciuta in quanto titolare di diritti umani.”), non c’è alcun riferimento alla Legge Quadro appena varata, e nulla che si ispiri a questo nuovo modello, anzi si perpetua quello precedente “medico assistenziale”, dando l’impressione di ritrovarsi completamente proiettati nel passato.

E allora, forse non c’è da stupirsi se la Commissione citata in premessa non sia stata rinominata benché scaduta da diversi anni, se i Decreti previsti dalla nuova Legge, alcuni dei quali attesi con urgenza da anni, in Tema di Lavoro, Scuola, Giustizia, Congedi Parentali, ecc. non siano stati ancora presentati, e soprattutto, è giusto non meravigliarsi se ancora a San Marino esistono barriere culturali e materiali, che non permettono di vivere senza discriminazioni e indipendentemente dalla disabilità.

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